Roma – La Procura di Roma ha aperto un’indagine sul caso dei vigili urbani assenti la notte di capodanno per permessi e malattia.
L’inchiesta, avviata sulla base di un esposto del Codacons, è, al momento, rivolta ad ignoti e senza indicazione di reato. Intanto, il Codacons si dice soddisfatto per la decisione della Procura. “Se nel corso dell’inchiesta emergeranno illeciti- spiega il presidente Carlo Rienzi- avvieremo le dovute azioni risarcitorie in favore dei cittadini romani e dalla collettività, nei confronti dei responsabili di eventuali violazioni ma anche dei medici se sarà necessario”.
“L’Autorità di garanzia per gli scioperi sta verificando con grande scrupolo quello che è successo a Roma, in collaborazione peraltro con il ministero per la Funzione Pubblica e il Comune di Roma. Per rispetto alla serietà dell’istruttoria da compiere non posso dire altro se non che ovviamente vanno accertate tutte le responsabilità: dei sindacati, in ordine ad eventuali violazioni della legge e probabilmente anche in ordine al mancato esercizio di potere di vigilanza sindacale sui propri iscritti, nonchè di tutti i vigili nel caso in cui essi abbiano posto in essere comportamenti sostanzialmente elusivi della legge”. Lo ha detto a Radio Anch’io il garante per gli scioperi Roberto Alesse. Al giornalista che gli ha chiesto se si potrebbero sanzionare anche i sindacati, ha risposto: “Soprattutto”. Alesse ha fatto riferimento alla “legge 140 del 1990 che ha disciplinato il diritto di sciopero nell’ambito dei servizi pubblici essenziali”.
Intanto però, a piazzale Clodio, si attende l’esito dell’ispezione amministrativa. Due giorni fa gli ispettori inviati dal ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia sono arrivati in Campidoglio per uno scambio di dati e di informazioni con il comandante Raffaele Clemente. I casi sospetti non sarebbero più 44, come inizialmente ipotizzato, bensì una novantina, esattamente il doppio. E per una prima tranche di 30 vigili che si sono assentati la notte del 31 dicembre senza presentare alcuna giustificazione è stato già avviato un provvedimento disciplinare, attraverso l’invio di altrettante lettere alla Commissione di disciplina del Campidoglio, che al termine di una breve procedura potrebbe comminare sanzioni che vanno da 11 giorni di sospensione al licenziamento.