Carinaro – “Non c’è bisogno di spiegare quali siano le ragioni che hanno indotto l’amministrazione comunale alla creazione di un banco alimentare. Crediamo sia scontato il fine di tale operazione. Fare del bene per la collettività, ed in particolar modo per quella parte di concittadini che versa in condizioni non favorevoli e positive, è il minimo che questa maggioranza possa fare. Siamo dalla parte di chi ci chiede aiuto, e come già ribadito in precedenza, non possiamo lasciar solo chi ha bisogno di un sostegno”.
A parlare è, in maniera unanime e corale, l’intera amministrazione comunale capeggiata dal sindaco, Annamaria Dell’Aprovitola, in risposta, all’interrogazione promossa da Massimo Emiliano Petrarca, esponente della minoranza circa l’istituzione del banco alimentare. “Abbiamo aderito anche noi al banco alimentare, così come hanno già fatto altri comuni. Forse il nostro è stato in ritardo rispetto alle altre realtà amministrative, non solo locali, ma nazionali. Il banco alimentare, in altri enti, è un sostegno sociale di estrema importanza per la popolazione già da diversi anni. Basta fare un giro nella rete internet per notare quanto questo tipo di aiuto per la comunità sia diffuso e capillare”.
“Non possiamo pretendere – continuano ancora dall’amministrazione rispondendo alla polemica mossa dal membro di ‘Uniti per Cambiare’ – che la Caritas soddisfi e risollevi, così come richiesto dalla minoranza, le sorti dei meni abbienti residenti a Carinaro. Il lavoro di tale associazione è di fondamentale importanza. Ma con le esigue risorse a propria disposizione non può dare risposta alle incessanti richieste di chi ha bisogno, soprattutto in un periodo di crisi economica come quello che stiamo ancora vivendo. Perché, allora, criticare e commentare in maniera sconveniente una pagina positiva messa a segno da tale amministrazione?”
Facendo eco alle parole del membro di minoranza, (“risultano – dice Massimo Emiliano Petrarca – poco comprensibili le ragioni per le quali si decide di spendere risorse preziose per garantire un servizio che già viene assicurato dalla Caritas locale, quindi senza che le casse comunali vengono toccate”), la maggioranza sottolinea come sia indispensabile il progetto “Lotta alla Povertà”, evidenziando che “si intende agire per il bene della collettività. È obbligo di questa amministrazione migliorare le condizioni di vita della collettività. Un obbligo morale, prima che amministrativo. Un dovere a cui questa maggioranza non intende sottrarsi”.
“L’opposizione argomenta, poi, circa concessioni discrezionali e poco trasparenti, poco controllare. Ma questa minoranza sa che esiste un elenco dei 66 nuclei familiari che hanno avuto accesso al servizio con relativo di punteggio e graduatoria annessa? La selezione è stata operata seguendo criteri ben precisi, tenendo conto delle reali difficoltà economiche delle famiglie a cui tale ente ha portato il proprio sostegno”, asseriscono ancora gli amministratori. “Come possiamo, noi amministratori della cosa pubblica, dire a chi ci chiede un aiuto per mettere a tavola un pasto per i propri figli: ‘Dovete rivolgervi alla Caritas’?. Tale amministrazione ritiene, infatti, umiliante e lesiva per la dignità personale tale richiesta. Rispondere in maniera vigliacca e voltando magari le spalle ai meno abbienti ( così come suggeriscono dalla minoranza ) non è nel nostro stile”.
“Fin quando questo comune potrà – limiti di bilancio permettendo – sarà sempre dalla parte di chi chiede aiuto, di chi ha bisogno di conforto e confronto. Siamo l’amministrazione aperta al dialogo, un dialogo che sia costruttivo e non fuorviante, che dia un segno positivo alla comunità, che possa dare migliorarla. Abbiamo bisogno di discussioni, confronti e raffronti con questa minoranza, una componente politica che svolga al meglio il proprio ruolo, sollevando questioni che esentano visioni e pareri di chi ha già avuto l’onore, l’onore e la possibilità di governare questa città”, conclude l’amministrazione comunale.