Roma – Un’organizzazione di matrice camorristica che operava nella zona sudest di Roma quella che martedì ha portato a decine di arresti e perquisizioni nella Capitale e in diverse località italiane.
I carabinieri – su disposizione del gip del Tribunale di Roma, che ha firmato le richieste della Direzione distrettuale antimafia capitolina – hanno tratto in arresto 61 persone ed eseguito perquisizioni tra Roma e provincia, Frosinone e Viterbo ma anche a L’Aquila, Perugia, Ascoli Piceno, Napoli, Caserta, Benevento, Avellino, Bari, Reggio Calabria, Catania e Nuoro.
L’organizzazione sarebbe stata capeggiata da Domenico Pagnozzi, ritenuto esponente di spicco dell’omonimo clan di Benevento, attualmente detenuto in regime di 41 bis, fino all’arresto di quest’ultimo.
Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsioni, usura, reati contro la persona, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita, fittizia intestazione di beni, illecita detenzione di armi, illecita concorrenza con violenza e minacce, commessi con l’aggravante delle modalità mafiose e per essere l’associazione armata.
Tra i beni sequestrati numerosi esercizi commerciali e società romane, immobili, oltre a rapporti finanziari e veicoli, per un valore complessivo stimato di 10 milioni di euro. (10.02.15)