Cava Cesque, Esposito (Pd): “Allarmanti i dati dell’Arpac”

di Redazione

Falciano del Massico – Il 25 novembre scorso, su espressa richiesta della consigliera regionale del Pd, Lucia Esposito, si svolse un sopralluogo ispettivo della Commissione Speciale per il controllo delle bonifiche del Consiglio Regionale della Campania presso il sito dove insiste Cava “Cesque” in Falciano del Massico, allo scopo di verificare le misure necessarie per il risanamento ambientale e la bonifica dei luoghi.

Le risultanze di tale sopralluogo e le novità relative al prosieguo dell’attività di frantumazione, tuttora operante, sono state oggetto dell’audizione di oggi presso la medesima Commissione presieduta dal consigliere regionale Pd Antonio Amato, che si è dimostrato particolarmente attento alla problematica.

Alla seduta, a cui hanno partecipato, oltre agli amministratori giudiziari, anche i rappresentanti dei Comuni di Falciano del Massico e Mondragone, i rappresentanti dell’Arpac e gli esponenti del Comitato civico “No Cava”, tra cui Corrado Freddino, Erasmo Fava, Igor Prata, molte sono state le preoccupazioni espresse.

In particolar modo, l’attenzione si è concentrata sui dati emersi dalla relazione e dal parere tecnico negativo espresso dall’Arpac in sede di conferenza di servizi per il rilascio dell’Aua (Autorizzazione unica ambientale) che non è stato tenuto in alcuna considerazione dai tecnici che l’hanno rilasciata.

A margine dell’incontro i consiglieri Esposito e Amato hanno espresso la propria volontà di non abbassare il livello di attenzione rispetto al forte rischio ambientale che, di fatto, ha già pregiudicato, e rischia di farlo ancora, il patrimonio ambientale e naturale di una zona che ha una vocazione agricola e turistica.

“Alla luce del parere tecnico dell’Arpac – ha dichiarato Esposito – sono giuste le preoccupazioni dei rappresentanti del Comitato e non va sottovalutato il parere dell’Arpac ai fini della nuova autorizzazione che il Comune è chiamato a valutare. Bene ha fatto il Presidente Amato a chiudere i lavori, impegnandosi a trasmettere relazione dettagliata sia all’assessorato all’ambiente, oggi assente, sia al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, oltre che ad invitare l’Arpac a nuovi e più approfonditi controlli”.

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