Coltivazione di tabacco, arriva nel Casertano la Italtab

di Nicola Rosselli

Caserta – Parte dalla provincia di Caserta un nuovo soggetto per la tutela e il rafforzamento della coltivazione di tabacco.

Il rafforzamento degli strumenti di organizzazione e concentrazione dell’offerta agricola, attraverso lo sviluppo delle Organizzazioni di produttori (OP), rappresenta una delle azioni strategiche, per stimolarne la competitività, che la Commissione europea da tempo si propone di promuovere per contrastare l’asimmetria nel potere negoziale all’interno della filiera agricola.

La concentrazione dell’offerta dei prodotti agricoli è uno dei temi chiave affrontati con la riforma della Pac, nella quale le passate esperienze delle OP vengono prese a modello per migliorarne la funzionalità e gli schemi produttivi.

Il mondo del tabacco ha inteso raccogliere con immediatezza le sollecitazioni provenienti dalla rinnovata normativa comunitaria, nella consapevolezza del mutato scenario da affrontare nel prossimo futuro, dettato dalla contrazione delle strutture di trasformazione presenti sul territorio nazionale.

Per dare risposte concrete alle sollecitazioni provenienti dai mutati scenari normativi, e raccogliendo quelle del mondo agricolo, si annuncia la costituzione di una nuova O.P. tabacchicola, la Italtab, che raccoglie le esperienze e le produzioni di quattro regioni a forte vocazione tabacchicola, la Campania, la Toscana, l’Umbria ed il Veneto.

“La costituzione della Italtab si è resa opportuna e necessaria, spiega il suo presidente Vincenzo Argo, aversano, per dotare la parte agricola della filiera tabacchicola di adeguati strumenti negoziali di competitività dell’offerta, che con spirito libero e indipendente, e senza vincoli di appartenenza, si propone di fornire adeguate risposte al mercato del tabacco greggio in forte contrazione. La sostenibilità della filiera tabacchicola Italiana, nel prossimo medio periodo, potrà essere perseguita solo attraverso l’applicazione di idonei strumenti che consentano il sostanziale equilibro del mercato agricolo, con la sostanziale collocazione della intera produzione tabacchicola nazionale, intesa nel suo complesso e per tutti i gruppi varietali prodotti, in linea con quanto auspicato con la adesione delle principali manifatture internazionali agli accordi di programma da stilare con il competente Mipaf”.

La Italtab si pregia di raccogliere e concentrare le produzioni delle migliori varietà prodotte sul territorio nazionale, unendo le esperienze di produzione  di oltre 700 aziende associate, già storiche fornitrici delle maggiori aziende di trasformazione operanti in Italia (Philip Morris Italia, TTI scarl, Japan Tobacco, Deltafina Spa) presenti distribuite sull’intero territorio nazionale, capaci di produrre circa 11.000 tonnellate del miglior tabacco richiesto dal mercato, allo stato rappresentando circa il 20 % della produzione nazionale. La richiamata indipendenza e la sensibile concentrazione della offerta porrà la Italtab nelle condizioni di poter contrattare il tabacco delle aziende associate con tutte le principali aziende di trasformazione e manifatture operanti in Italia, senza condizionamenti e con ovvia riduzione di costi prodotta grazie alla verticalizzazione dei processi di filiera.

Nel dettaglio e con riferimento al recente raccolto, la Italtab concentra l’offerta di circa 6.000 tonnellate di tabacco varietà Bright, prodotto in Veneto, Friuli, Umbria, Toscana e Lazio, circa 1.000 tonnellate di tabacco varietà Kentucky prodotto in Toscana e circa 4.000 tonnellate di tabacco varietà Burley prodotto in Campania.

“L’Organizzazione di Produttori – spiega sempre il presidente Argo – ha quindi una spiccata vocazione interregionale, ed ha voluto dotarsi per ora di una sede principale in Veneto, nel comune di Casaleone (Vr), e due sedi secondarie, una in Toscana nel comune di Arezzo, e l’altra in Campania nel comune di San Prisco”.

La presenza diretta sui comprensori di produzione, con adeguate strutture di assistenza tecnica e commerciale, sarà il principale strumento di coesione della parte agricola che vorrà identificarsi come protagonista del mercato per le prossime annate di raccolto, nella consapevolezza che attraverso le giuste azioni sul mercato la parte agricola assicurerà alle proprie aziende un livello di reddito adeguato alla capacità professionale espressa.

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