Aversa – Riflettere e meditare sul peso della malattia nella prospettiva della “sapientia cordis”, la sapienza del cuore: partendo dallo spunto di riflessione offerto da Papa Francesco, che coinvolge l’ammalato, in diversi modi unito “alla carne di Cristo sofferente”, ma anche professionisti e volontari nell’ambito sanitario, mercoledì 11 Febbraio la diocesi di Aversa celebrerà nella Chiesa Cattedrale la XXIII Giornata Mondiale del Malato, istituita da san Giovanni Paolo II.
Nell’affidare questa Giornata alla protezione materna di Maria, il Santo Padre invita alla meditazione indicando un’espressione del Libro di Giobbe: «Io ero gli occhi per il cieco, ero i piedi per lo zoppo» (29,15). “Anche quando la malattia, la solitudine e l’inabilità hanno il sopravvento sulla nostra vita di donazione – osserva Papa Bergoglio nel suo messaggio – l’esperienza del dolore può diventare luogo privilegiato della trasmissione della grazia e fonte per acquisire e rafforzare la sapientia cordis”. E allora ecco che “Sapienza del cuore” è servire il fratello, stare con lui, uscire da sé ed essere solidali col fratello senza giudicarlo.
L’appuntamento nella Cattedrale di Aversa è alle ore 17.30 per la recita del Santo Rosario, cui seguirà, alle 18.00, la solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da S. E. Mons. Angelo Spinillo, vescovo di Aversa. Al termine, per ricordare l’anniversario delle apparizioni dell’Immacolata a Lourdes, avrà inizio la fiaccolata che, partendo dalla Cattedrale e proseguendo per piazza Marconi, si concluderà nel piazzale antistante il Seminario con l’offerta dell’omaggio floreale alla Madonna.
I malati saranno supportati dalle associazioni sempre sensibili e pronte ad offrire la loro assistenza come A.M.C.I. (Associazione Medici Cattolici Italiani), U.N.I.T.A.L.S.I. (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) e U.A.L.S.I. (Unione Amici di Lourdes e Santuari Italiani).
Il Delegato Diocesano per la Pastorale della Sanità, don Andrea Della Gatta, sottolinea l’importanza della giornata “non solo come occasione di preghiera e di condivisione con i nostri fratelli ammalati, ma anche come momento forte di formazione delle Comunità a farsi attente ai bisogni delle persone sofferenti per prendersene cura”. Da qui l’esortazione ai sacerdoti a sensibilizzare “tutti i fedeli, in particolare i collaboratori parrocchiali, i movimenti e i gruppi di volontariato, a partecipare alla celebrazione”.