Caserta – Saranno i registi belgi Jean-Pierre e Luc Dardenne con il loro nuovo film ‘Due giorni, una notte’ i protagonisti sul grande schermo del nuovo appuntamento con il cineforum targato Duel Village e Caserta Film Lab. Doppia proiezione martedì 17, alle ore 21, e mercoledì 18 febbraio, alle ore 17.30, nella struttura di via Borsellino.
Presentato all’ultimo Festival di Cannes e attualmente in corsa per gli Oscar 2015, ‘Due giorni, una notte’ è la battaglia, disperata ma dignitosa, di Sandra, una operaia che tenta di salvaguardare il proprio posto di lavoro. Per vincere la sfida, con se stessa prima che con il proprietario della fabbrica dove è impiegata, dovrà fare i conti con la fragilità e le paure dei colleghi, costretti dal capo ad una scelta ignobile: votare a favore del licenziamento di Sandra oppure rinunciare al bonus di produzione.
Una vicenda umana e sociale che mette in primo piano la perdita di identità e di dignità di cui sono sempre più spesso vittime i lavoratori. I fratelli Dardenne portano ancora una volta sullo schermo un’epica proletaria piena di pudore e di forza per denunciare, attraverso gesti – mai eccessivi o troppo sottolineati – storie drammatiche e veritiere.
LA TRAMA – Sandra, dipendente di una piccola azienda di pannelli solari, vorrebbe tornare al proprio lavoro dopo un lungo periodo di assenza in cui si è curata dalla depressione. Il proprietario della fabbrica, che nel frattempo ha riorganizzato il processo senza di lei, distribuendo il lavoro tra gli altri dipendenti, propone loro un bonus di 1.000 euro ciascuno in cambio del licenziamento di Sandra. La prima votazione è ampiamente a favore del bonus. Sandra si ritrova senza lavoro ma Juliette, sua amica, ottiene che il referendum – influenzato dalle pressioni del capo stabilimento, contrario al rientro di Sandra – venga ripetuto il lunedì mattina. Ora Sandra ha due giorni e una notte per fare campagna a favore del proprio posto di lavoro. Dovrà convincere la maggioranza dei suoi colleghi a cambiare idea. Sandra incontra uno ad uno i suoi colleghi di cui comprende il destino fragile, come il suo, e la continua esitazione tra solidarietà e egoismo.