Copenaghen – Avrebbero ospitato l’attentatore responsabile dell’attacco terroristico di Copenaghen, e lo avrebbero aiutato a sbarazzarsi dell’arma, le due persone arrestate domenica dalla polizia danese.
Sono state le forze dell’ordine ad ufficializzare la notizia, lunedì mattina, spiegando che i due arrestati sono sospettati di collaborazione.
Avrebbero aiutato Omar Abdel Hamid El-Hussein, 22 anni, di origine araba, ucciso poche ore dopo gli attentati compiuti al centro culturale che ospitava un convegno su Charlie Hebdo e in una sinagoga, in uno scontro a fuoco. Il killer era già noto all’intelligence.
Intanto, la città piange le sue vittime. La premier danese, Helle Thorning-Shmidt, ha riferito che niente indica che il giovane che ha attaccato facesse parte di una cellula più ampia. “Questo è un conflitto tra i valori fondanti della nostra società e violenti estremisti – ha aggiunto – e non un conflitto tra Islam e l’occidente”.
“La minaccia terroristica è seria – ha sottolineato il direttore dell’intelligence, Jens Madsen– il giovane killer potrebbe essere legato al radicalismo islamico e potrebbe essersi ispirato dagli eventi di Parigi e dal materiale diffuso dall’Isis”.
Ancora da chiarire se il 22enne abbia agito da solo o abbia avuto complici durante gli attacchi. Gli amici dell’attentatore avrebbero lasciato dei fiori nel quartiere Norrebro, in sua memoria.