Bari – Operazione dei Carabinieri nei confronti di presunti esponenti del clan mafioso barese ‘Di Cosola’. In tutto sono meno di una decina le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal giudice per le indagini preliminari di Bari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.
Le indagini, condotte dai militari del reparto operativo, sono partite da un pestaggio subito da un imprenditore nel dicembre 2013 dopo del quale furono arrestati otto affiliati al clan. Successivamente altri due imprenditori edili furono minacciati per ottenere denaro in cambio di protezione ai cantieri.
Le somme erano riferite ai singoli lavori e ogni cantiere aveva una sua tariffa che variava dai 1.000 ai 5.000 euro. Dagli atti di indagine è anche emerso che il clan era in grado d’imporre manodopera e forniture garantendosi così ulteriori guadagni.
L’inchiesta ha fatto poi emergere un nuovo e inquietante scenario: anche le aste giudiziarie erano finite nel mirino del clan. Le indagini hanno addirittura documentato un blitz in uno studio legale di Bari allo scopo di pilotare un’asta finalizzata alla vendita di alcuni lotti di terreno pignorati a un familiare di uno degli appartenenti al sodalizio mafioso. Gli ordini per condizionare le aste partivano persino da affiliati in carcere che attraverso familiari inviavano messaggi in codice.