Caivano (Napoli) – Un cadavere nell’impianto di tritovagliatura dei rifiuti quello rinvenuto allo Stir di Caivano, a nord di Napoli. Il corpo, non in avanzato stato di decomposizione, è stato identificato qualche ora dopo dagli agenti del commissariato di polizia di Afragola, giunti sul posto insieme ai colleghi della scientifica. Si tratterebbe – il condizionale è d’obbligo perché non è stato possibile rintracciare documenti validi ma solo la fotocopia di un passaporto – di un 46enne ucraino, Ihor Peteyuk, che viveva come clochard.
Dai primi rilievi effettuati sul posto, il cadavere presenta una profonda ferita lacero contusa alla fronte, ma senza evidenti segni di perdita di sangue. Una circostanza che induce gli investigatori a ritenere che la ferita possa essere stata causata al momento delle operazioni di svuotamento di uno degli autocompattatori.
Il cadavere è stato scoperto nel piazzale dove si effettua la vagliatura dei rifiuti che di solito viene ripulito ogni due-tre giorni. Finora non è stato possibile comprendere da quanti giorni il corpo si trovasse all’interno dello Stir.
E’ ipotizzabile che l’uomo sia finito in un cassonetto per difendersi dal freddo. La salma è comunque stata trasferita all’istituto di medicina legale del Secondo Policlinico di Napoli dove sarà sottoposta all’esame autoptico.