Roma – Il consiglio dei Ministri ha approvato stasera il pacchetto antiterrorismo, la cui discussione era stata rinviata più volte. Nel decreto, annuncia il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che ha parlato di provvedimenti studiati per “rendere l’italia un posto sicuro nel quale vivere sereni”, c’è anche una stretta sul web: sarà stilata una black list dei siti che inneggiano al terrorismo e ci sarà il potere di oscuramento dei siti. “Abbiamo anche previsto l’arresto per coloro i quali detengono materiale esplosivo che serve a preparare le armi o per quelli che omettono di denunciare il furto di questi stessi materiali”, ha aggiunto il ministro.
“La reclusione sarà dai 3 ai 6 anni per chi si arruola in organizzazioni terroristiche. Da 3 a 6 anni per chi supporta i foreign fighters e da 5 a 10 anni per i cosiddetti ‘lupi solitari’ che si autoaddestrano all’uso di armi ed esplosivi. Con un aggravante di pena per chi lo fa via web”, ha spiegato Alfano in conferenza stampa la termine del Cdm. “Nella sostanza andare a combattere all’estero è diventato reato. Prima era reato solo il reclutare, da stasera è reato andare a combattere all’estero”. Non verrà punito chi andrà a combattere contro l’Isis:” “L’obiettivo del provvedimento è punire chi va a combattere in terra straniera avendo finalità terroristiche”.
Con il decreto, ha spiegato Alfano, “abbiamo affermato il principio che si può seguire nei confronti dei sospettati di terrorismo lo stesso sistema di regole che si usano per i sospettati per mafia”, aggiungendo che “sono stati inoltre rafforzati i poteri di espulsione dei prefetti nei confronti di stranieri” sospetti e quelli per il “ritiro del passaporto e di documenti validi per espatrio”. Le nuove regole, ha spiegato il ministro, “sono in linea con il quadro delle normative internazionali e potranno essere applicate anche ai sospettati di terrorismo”. A oggi, “il numero totale di soggetti allontanati dal territorio nazionale in quanto sospettati di radicalizzazione finalizzata al terrorismo ammonta a 15”.
Nel dl antiterrorismo, ha spiegato Alfano, “abbiamo previsto norme che riguardano la possibilità per il personale dei servizi di poter deporre nei processi mantenendo segreta la reale identità personale. E sarà loro consentito, con autorizzazione dell’autorità giudiziaria, di effettuare fino a gennaio 2016 colloqui con soggetti detenuti o internati”.
Aumentano inoltre i militari coinvolti nell’operazione “Strade sicure”: “Da 3000 militari siamo passati a 4800, che noi oggi abbiamo deliberato che saranno in campo per il presidio delle nostre città e dei siti sensibili”, ha spiegato Alfano. Infine “sono stati rafforzati i poteri delle agenzie di intelligence per la prevenzione di atti di terrorismo internazionale”.
Sul fronte del terrorismo è intervenuto anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti, che ha annunciato che il cdm ha dato il via libera al decreto missioni: “Con più di 500 tra forze di terra e aeronautica, complessivamente, l’Italia è tra i Paesi europei quello che ha l’impegno più significativo nella coalizione anti Isis. La Germania partecipa con 100 militari”. “Abbiamo previsto 280 tra addestratori e consiglieri militari e poi c’è tutto il personale dell’aeronautica”, ha spiegato la Pinotti.
Suilla procura anti terrorismo è intervenuto invece il ministro della GiustiziaAndrea Orlando: “Non abbiamo ritenuto necessario costituire una nuova entità – ha spiegato Orlando – ci sarà la Procura nazionale antimafia e anti terrorismo. L’Italia non aveva una struttura coordinata a livello centrale: l’avrà con un riferimento nella Procura nazionale antimafia”.
5
articolo precedente