Roma – “Questa manifestazione non è contro nessuno ma è per guardare avanti”. Così Raffaele Fitto, nel dare il via convention dei Ricostruttori, organizzata oggi a Roma mentre in Lombardia è stata organizzata, a Bergamo, una “contromanifestazione” dai dirigenti azzurri, Con Giovanni Toti e Maria Stella gelmini.
“Noi stavano, stiamo e staremo in Fi” assicura Fitto, ma “bisogna tornare a parlare di contenuti”. “Voglio dire a Berlusconi – spiega – che le vittorie di questi vent’anni sono fondamentali per noi, non vogliamo distruggere ma essere d’aiuto. Ma c’è una differenza tra fedeltà e lealtà e quest’ultima richiede chiarezza nelle posizioni: i grandi risultati ottenuti non devono nascondere i grandi errori. Una riflessione critica del passato recente è ineludibile”. E aggiunge: “Ora siamo di fronte a un bivio: distruggere il partito o seguire l’evoluzione e il percorso in atto nel nostro Paese, senza lasciare questo lavoro a Matteo Salvini”.
Alle parole di Fitto operò segue una dura replica da Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia, che su Facebook scrive: “Non sono accettabili lezioni su come vincere da chi in questi anni ha perso tutto quel che si poteva perdere. Regione, capoluogo… E in una terra tendenzialmente di centro-destra”. “Lezioni sul rinnovamento della politica – prosegue Toti – da chi nella sua regione non ha mai rinnovato nulla e da chi, occupando poltrone da decenni, ha fatto della politica un mestiere. Chi oggi proclama di voler cambiare tutto, magari lo fa per non cambiare nulla e salvare se stesso e qualche amico”.
Un chiaro riferimento alla manifestazione di Fitto si legge anche nel “Mattinale”, notiziario politico di Fi, che nel giorno della convention romana attacca: “Con le divisioni interne, con i Masaniello, sia pure con il vestito ben stirato, non è mai venuto niente di buono ne’ per il popolo né per loro”. “Non vige qui da noi il pensiero unico. Per cui si litiga pure”, continua l’articolo, che però invita a evitare “quel gusto infantile e iconoclasta di chi pensa di essere l’unico bravo a costruire e perciò intanto fa macerie di ciò che c’è”.