Garcia: “Juve ha vinto solo grazie a Pirlo. I miei lo imitino”

di Redazione

È un momento caldo in casa Roma e da più parti si mette in discussione il ruolo di forza di Garcia anche nello spogliatoio, ma il tecnico francese non ci sta: “Io nei miei confronti non vedo atteggiamenti diversi da parte dei calciatori. Ma chiedete a loro”.

La penuria di vittorie ha inaridito l’entusiasmo dell’ambiente attorno alla squadra e Garcia prova ad allargare l’orizzonte oltre il periodo nero: “Io lavoro per costruire una grande squadra e una grande Roma nel presente e soprattutto nel futuro. Questa città ci dà tanta forza per diventare una realtà duratura, non per vincere uno scudetto ogni 30 anni. Forse siamo in anticipo sul percorso, siamo partiti da un anno, ma vuol dire che saremo forti prima. Non aspettiamo il nuovo stadio per aver ulteriori forze economiche e più pressione per gli avversari in campo. Ma aver un momento di difficoltà è ovvio, è normale. Se l’ambiente ci continuerà a dar fiducia, noi saremo più sicuri nei nostri mezzi e nel progetto che portiamo avanti. La critica deve essere costruttiva, ma non dobbiamo abbassare il livello di fiducia di tutti. Servirà tempo e lavoro per stabilizzare la Roma ad alti livelli”.

“Dobbiamo solo vincere e mettere tutto in campo: è l’unico modo per uscire da questo momento in cui pareggiamo sempre. Io devo far in modo che ogni singolo non perda sicurezza in sè stesso e nella squadra. Inutile parlare ancora del primo posto, se non riusciamo a vincere qualche partita. Il migliore atteggiamento è difendere il secondo posto per attaccare il primo. Non ho visto la Juve, ma so che ha vinto grazie alla giocata di un singolo, di Pirlo. Noi concentriamoci sulle nostre forze, perchè anche noi abbiamo i giocatori giusti per vincere nelle giornate storte. I miei giocatori hanno i colpi e devono ritrovar il coraggio della giocata per risolvere la partita”.

“La responsabilità di esser secondi e esser usciti in un girone di ferro di Champions sono di tutti. Anche il mercato è responsabilità di tutti, ma il timing del calciomercato non è gestibile. Siamo responsabili del meglio e del peggio delle nostre cose, tutti quanti insieme. Potevamo immaginare di avere difficoltà con la Coppa d’Africa, ma come immaginare che arrivi Ibarbo e si faccia subito male?”

“Non è possibile abbassarsi tanto in campo, solo perchè magari abbiamo giocatori velocissimi davanti, come Gervinho e Verde in Coppa. Non dobbiamo perder possesso di palla e diminuire il pressing, anche se stiamo vincendo, bisogna cercare il raddoppio. Sono d’accordo che dobbiamo esser più compatti e far più pressing asfissiante, il marchio di fabbrica di questa Roma. Lavoro costantemente per far ritrovare la giusta fiducia ai singoli, anche con dei video di ciò che prima facevano bene”.

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