Giornata nazionale contro sprechi alimentari: eccedere danneggia il pianeta

di Stefania Arpaia

Roma – Nella Giornata nazionale contro lo spreco alimentare è bene analizzare i dati che mostrano gli eccessi sulle nostre tavole.

Per prevenire sperperi alimentari che non fanno altro che arricchire la quantità di rifiuti basta un pò di attenzione, per garantire benessere ambientale ma anche economico.

Secondo la Fao, ogni anno in Italia 1,9 milioni di tonnellate di cibo verrebbero buttate via. Ogni persona sprecherebbe 76 chili di pasta, verdura, frutta e chi più ne ha più ne metta.

Questo spreco, secondo l’organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura, sarebbe responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di CO2, che proietta l’Italia al terzo posto mondiale per emissioni di anidride carbonica dietro Cina e Usa.

Al di là del problema della fame nel mondo, il Wwf ha sottolineato come uno spreco tale abbia un fortissimo impatto sulla biodiversità e sul clima, in un momento in cui il pianeta non può permettersi ulteriori emissioni di CO2, avviando una campagna di sensibilizzazione sul web.

I dati sullo spreco alimentare in Italia indicano che il 54% della popolazione controlla quotidianamente il frigorifero, il 65% controlla almeno una volta al mese la dispensa, solo il 36% dichiara di attenersi rigorosamente alla data di scadenza dei prodotti. 

L’indagine condotta da GfK Eurisko inoltre, sottolinea che in media una persona consuma 316 euro all’anno per cibo che per disattenzione o negligenza viene buttato senza essere consumato, raggiungendo un totale di 7,65 miliardi di euro. 

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