È uscito il 17 febbraio Smoke + Mirrors, in edizione semplice e in una versione deluxe con ghost tracks in aggiunta, secondo album della rock band degli Imagine Dragons. Attesissimo dopo l’exploit di quel Night Vision, pubblicato nel 2012, capace di vendere oltre 7 milioni di copie in tutto il mondo, piazzandosi tra i dischi più venduti del 2013 come del 2014, e che ha convinto Billboard a definire il gruppo la “band di punta del 2013”.
I quattro ragazzi di Las Vegas, Dan Reynolds (il solista), Ben McKee (suona il basso), Wayne Sermon (la chitarra elettrica) e Daniel Platzman (la batteria), si uniscono nel 2008 dandosi un nome che è l’anagramma di “Ragged Insomnia” e tre anni fa prende il via quello che è diventato uno strabordante successo. Che li ha condotti come ospiti alla serata inaugurale di questo 65esimo Festival di Sanremo, dove hanno presentato in anteprima per il nostro Paese il pezzo I Bet my life, singolo di lancio appunto di Smoke + Mirrors.
Ai singoli estratti da Night Vision è andata di lusso, considerato il modo con cui sono stati utilizzati come soundtrack: per videogames (On top of the world per Fifa 13 e Pro Evolution Soccer 2013), trailer di film (It’s time usata per Noi siamo infinito e On top of the world per I Croods), all’interno dei film stessi (Radioactive, che per la cronaca è il singolo rock ad aver venduto più copie digitali negli Usa, nella pellicola sci-fi The Host), in serie tv (Radioactive per gli spot della Fox di The Walking Dead, sigla per la sit-com Partners e colonna sonora per Arrow sempre l’amatissima On top of the world: mai ascoltata? Mette immediatamente il buonumore!), senza contare i ragazzi di Glee, che si sono permessi anche di reinterpretarli, facendo una bellissima cover di It’s time.
Il singolo I Bet my Life (il protagonista del videoclip è l’attore Dane DeHaan, proprio come loro star in irresistibile ascesa) e comunque Smoke + Mirrors tutto ci ricorda che il rock di questo quartetto piace perché è rassicurante, avvolgente e capace di prenderti al primo ascolto, con brani pensati per diventare sicure hit radiofoniche. Che è la stessa ragione per cui chi cerca un rock più coraggioso e originale potrebbe storcere il naso. Eppure anche stavolta i numeri saranno di sicuro dalla parte di questi giovani che, a detta di chi li ha conosciuti, sanno ancora distinguersi per quell’immagine che nell’ambiente rock è sempre più raro da trovare: quella dei bravi ragazzi. Magari lo sono per davvero.