Isis, Egitto interviene con raid aerei. Renzi: “Aspettare consiglio sicurezza Onu”

di Stefania Arpaia

Il Cairo – In seguito alla diffusione del video dell’esecuzione dei 21 copti, rapiti a Sirte tra dicembre e gennaio e giustiziati dall’Isis, l’Egitto ha deciso di dare il via a raid aerei, colpendo gli accampamenti dell’organizzazione terroristica.

Distrutti gli accampamenti di Bengasi e della stessa Sirte. “Sarebbero tra i 40 e i 50 i morti”, riferisce il comandante dell’Aviazione libica, Saqer al-Joroushi.

Abbattuto a Derna, nella Libia nord orientale, il quartier generale della società “Jebel” che l’Isis, riferiscono fonti locali, stava utilizzando come base.

Negli attacchi, tre bambini e due donne sarebbero rimasti uccisi, riferisce l’agenzia libica Lana, che avrebbe confermato che in totale sarebbero stati 8 i raid aerei.

“Non è il momento per l’intervento militare, apprezzo molto che su politica estera non ci siano divisioni tra i partiti. Vedremo che fare quando sarà il momento ma è bene che sulla una situazione di politica estera delicata il paese non si metta a litigare”, ha riferito il premier Matteo Renzi, in merito alla questione libica ai microfoni del Tg5.

“Da tre anni in Libia la situazione è fuori controllo – ha proseguito – lo abbiamo detto in tutte le sedi e continueremo a farlo. Ma la comunità internazionale se vuole ha tutti gli strumenti per poter intervenire. La proposta è di aspettare il consiglio di sicurezza Onu”.

“La forza dell’Onu – ha aggiunto – è decisamente superiore alle milizie radicali, occorre saggezza, prudenza e senso della situazione. La vicenda è problematica, la seguiamo con grande preoccupazione e attenzione, ma non si passi dall’indifferenza totale all’isteria e a una reazione irragionevole”.

Lunedì mattina il colloquio telefonico tra Renzi e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi: i due avrebbero discusso di terrorismo.

Intanto, il premier libico, Abdullah al Thanisostegno, ha chiesto alle potenze mondiali “sostegno alla Libia e intraprendere subito azioni militari, o questa minaccia si sposterà nei Paesi europei, in particolare in Italia”, ha detto.

Hollande ad al-Sisi: “E’ importante che il Consiglio di sicurezza si riunisca subito e che la comunità internazionale decida nuove misure per far fronte”, ha riferito il presidente francese.

Domenica sera il presidente egiziano aveva avvisato: “L’Egitto si riserva il diritto di reagire”. 

In un comunicato, le forze armate di Il Cairo hanno riferito: “Confermiamo che la vendetta per il sangue degli egiziani è un diritto assoluto e sarà applicato. I raid sono stati portati in base al diritto dell’Egitto di difendere la propria sicurezza e stabilità e per vendetta e risposta agli atti criminali di elementi e formazioni terroriste all’interno e all’esterno del paese”.

Poi, in un discorso teletrasmesso alla nazione, al-Sisi ha aggiunto: “L’Egitto e il mondo intero restano impegnati in una battaglia irriducibile contro gli estremisti”.

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