Maria De Filippi: “Sono ipocondriaca. Sveglio i medici di notte”

di Emma Zampella

È una Maria De Filippi insolita quella che sceglie di raccontarsi nel salotto televisivo di Fabio Fazio, “Che tempo che fa”, a cui confessa di essere “ipocondriaca”.

In una delle sue forme peggiori, di quella che la portano a svegliare i medici nel cuore della notte. Una conduttrice che si mostra divisa tra lavoro e vita privata e che una volta spenta la telecamera non è poi tanto diversa da ciò che si vede in tv. L’intervista comincia con uno scherzoso elenco di differenze, dai microfoni ai camerini, tra la tv pubblica e la tv privata.

Ma, a scanso di equivoci, Maria conferma ridendo: “Non ci sono cambiamenti di azienda in vista”. La De Filippi comincia raccontando le sue paure: “Soffro di ipocondria come Verdone, ma io lo supero senza dubbio, e suggerisco sempre a tutti tutte le visite che devono fare. Nella mia rubrica ho tanti numeri di dottori che chiamo anche a notte tarda. E anche il numero di un primario in rianimazione… che non si sa mai”.  La conduttrice parla anche del curioso rapporto con la mamma: “Pensa che io non sia particolarmente intelligente. Ma ci vogliamo un gran bene e questo suo non avermi mai fatto sentire molto intelligente mi ha insegnato a non peccare in autostima e a non essere mai fuori luogo”.

Quanto poi a suo marito, Maurizio Costanzo, il suo compito è quello di imporre alla De Filippi l’accettazione della propria “sfigaggine”: “Maurizio mi ha insegnato quali erano i miei limiti e le mie qualità e, dato che mi accompagneranno nella vita, mi ha insegnato ad accettarle”. Alla domanda su chi sia il padrone del telecomando, ribatte: “Ovviamente lui e la sua hit è ‘Chi l’ha visto’. Poi ‘Piazzapulita’, Santoro e ovviamente ‘C’è posta per te’…”.

Restando in tema “televisione, la conduttrice insieme con Fazio passa in rassegna i programmi che portano la sua firma, da “C’è posta per te”, ad “Amici” e “Uomini e Donne”: “Da quando ho cominciato l’Italia è cambiata tanto, anche i giovani, e me ne rendo conto dalle piccole cose. Adesso non va più l’uomo palestrato ma quello con mani e sopracciglia curate, vanno le scarpe eleganti ma senza calzini e con i ‘fantasmini’. E il cappuccio delle felpa si tiene sempre tirato su, anche se non piove”. E quando Fazio le chiede se “C’e’ posta per te” sia il romanzo popolare italiano ribatte: “Non so se è il romanzo, so che raccontiamo storie vere, anche di forte disagio, ed è per questo che la gente ci segue con tanta attenzione”.

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