L’Aquila – La Cassazione ha chiesto di rideterminare al ribasso la pena a 30 anni inflitta a Salvatore Parolisi, il militare di Frattamaggiore (Napoli) condannato in appello per l’omicidio della moglie Melania Rea, 29enne di Somma Vesuviana, avvenuto il 18 aprile del 2011 in un bosco della provincia di Teramo.
In sostanza, Parolisi è stato ritenuto colpevole dai supremi giudici ma decade l’aggravante della crudeltà. La pena, dunque, va ricalcolata dalla stessa Corte d’Assise d’Appello di Perugia. L’ex caporale degli Alpini resta in carcere.
“La Cassazione ci ha dato ragione, Parolisi è stato riconosciuto colpevole, volevamo che fosse individuato definitivamente l’assassino di Melania e l’assassino ora c’è. La quantità della pena non ci interessa”. Questo il commento dell’avvocato Giovanni Monni, difensore di parte civile dei familiari di Melania dopo il verdetto.
“Siamo soddisfatti perché si farà un nuovo processo seppure limitatamente all’annullamento della circostanza aggravante deciso dalla Cassazione: adesso la condanna a trent’anni non esiste più ed è quello che chiedevamo”, afferma l’avvocato Walter Biscotti, che ha difeso Parolisi in Cassazione, insieme a Titta Madia.