Primarie in Campania, Migliore ritira la candidatura

di Redazione

Napoli – Gennaro Migliore incontra il premier e segretario del Pd Matteo Renzi e ritira la propria candidatura alle Primarie del centrosinistra in Campania che si svolgeranno domenica 1 marzo. Al momento, dunque, la rosa è composta da Andrea Cozzolino, Vincenzo De Luca, Marco Di Lello e Aniello Di Nardo.

La lettera di Migliore: Ho deciso di non partecipare alle primarie di domenica prossima. La mia scelta di scendere in campo, dopo essere stato indicato da un ampio schieramento del Pd come candidato unitario, nasceva dalla profonda fiducia in questo istituto della democrazia. E dalla speranza di poter rappresentare una candidatura di rinnovamento per il governo della regione. Nella situazione attuale, entrambe le condizioni sono venute meno.

Sono convinto che le primarie in futuro dovranno essere regolate per legge, così come auspicato da molti, a partire da Raffaele Cantone. Perciò mi impegno a presentare una proposta in tal senso in Parlamento. Per quanto riguarda quelle di domenica prossima auspico e confido nel massimo di partecipazione e nella totale trasparenza, impedendo ogni interferenza di noti rappresentanti della destra.

La mia breve campagna mi ha consentito di raccontare un progetto di governo diverso, fatto di proposte concrete, entusiasmo, passione civile. È stato un privilegio poter incrociare tanti giovani cosi pieni di futuro e così determinati a contrastare la crisi, a partire da quelli che militano nel Partito Democratico.

Ci sono tanti modi per sentirsi parte del processo di rinnovamento del Pd. Con Renzi si è posta la questione del ricambio generazionale, della lotta alle rendite di posizione, dello sguardo sulla politica estraneo alle vecchie liturgie. Affrontare il futuro senza farsi consumare dal passato, questa è la sfida. Ed è ancora aperta.

Proprio per questi motivi l’impegno preso per la mia terra rimane intatto.

Certamente sarà indispensabile che si ritrovi compattezza sul candidato a Presidente della Campania per vincere le elezioni, nel Pd e recuperando pienamente la forza della coalizione di centrosinistra.

Oggi più che mai dobbiamo lavorare per una Campania liberata: da Caldoro, dal cosentinismo e dal post cosentinismo.

Non vi scrivo per farmi da parte, ma per fare meglio la mia parte, oggi e domani.

Una vicenda culminata in un clima carico di veleni e di sospetti, segnato, ieri, dalla lettera con cui l’europarlamentare Massimo Paolucci ha dato l’addio al partito. Una missiva nella quale ha scritto: “Quel che non posso tollerare è vedere il mio partito trasformarsi geneticamente. Quel che non posso sopportare è l’ipocrisia, la doppia morale”.

E ancora: “Tutti, a Napoli e a Roma sanno che le nostre prossime primarie saranno un grande revival di Forza Italia. Tutti vedono le fotografie riportate dai giornali. Tanti, navigando sulla rete, hanno ‘scoperto’ fotografie imbarazzanti. Tanti sanno che le nostre prossime primarie saranno un replay peggiore di quelle svolte nel 2011. Tanti sanno che si va incontro a un disastro annunciato”.

Parole pesanti, a cui si sono aggiunte le esternazioni del deputato salernitano Guglielmo Vaccaro: “Tra me e il segretario Renzi c’è una totale identità di vedute: ambedue sappiamo che per la democrazia e l’integrità delle casse pubbliche Caldoro è meglio di De Luca e Cozzolino. Ma lui non lo può dire. Mentre noi che abbiamo qualche responsabilità in meno possiamo dire anche le verità più scomode”.

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