Roma – Il deputato di Forza Italia Francesco Paolo Sisto si è dimesso da relatore delle riforme istituzionali a Montecitorio. Lo ha comunicato lui stesso all’Aula della Camera.
“Non accettiamo veti”, è la reazione del capogruppo alla Camera del Pd, Roberto Speranza. “Andiamo avanti con decisione. – sottolinea – Le riforme si fanno perché ne ha bisogno l’Italia. E’ stato positivo che Fi stesse al tavolo. Sarebbe stato utile continuare”.
Dopo la rottura del Patto del Nazareno, getta benzina sul fuoco Renato Brunetta: “Sarebbe oggi pura irresponsabilità concorrere a una direttrice autoritaria. La maggioranza si fermi”, dichiara l’ex ministro annunciando l’ostruzionismo di Forza Italia sulle riforme, “una corsa rovinosa verso il disastro che faremo di tutto per rallentare”.
Sulla cause che hanno portato alla rottura dell’accordo con Renzi, Brunetta torna a spiegare: “Il patto del Nazareno è saltato per la scelta unilaterale del presidente della Repubblica, al quale non facciamo mancare il nostro omaggio, da parte del premier Renzi e del Pd. Un colpo premeditato e mortale”.
Come Speranza, anche il sottosegretario Luca Lotti conferma l’intenzione del governo di proseguire sulla strada delle riforme: “Mi spiace per le dimissioni di Sisto ma noi andiamo avanti. Vedremo in Aula che fa Forza Italia, non ci pare che all’interno ci siano idee chiare ma non metto bocca nei partiti altrui”.
“Stiamo lavorando con l’obiettivo di chiudere sabato – commenta il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi – dipende da quanto l’opposizione vorrà bloccare riforme in discussione da settembre con un lavoro impegnativo e quindi i tempi sono maturi. Anche se Fi al momento sta votando in modo vario e eterogeneo. Ringrazio Sisto per il lavoro svolto fin qui e mi dispiace per le dimissioni perché proseguire con le opposizioni è un valore aggiunto. Ma questo non cambia la determinazione della maggioranza sulle riforme: siamo aperti al confronto ma il dialogo non può impedire di andare avanti”.
Il Movimento 5 Stelle ha chiesto il rinvio in Commissione delle riforme costituzionali in seguito alle dimissioni di Sisto. Richiesta respinta a larga maggioranza dall’Aula della Camera.