Palermo – E’ stato accolto con lanci di uova e ortaggi il leader di Lega nord, Matteo Salvini, in tour in Sicilia per presentare il progetto politico “Noi con Salvini”.
Un gruppo di manifestanti si sono presentati all’ingresso dell’hotel delle Palme, in cui il politico è ospite e lo hanno invaso di cori e insulti.
“Lega ladrona, Palermo non perdona”, “orgoglio terrone”, “Salvini vattene”, “Je suis terun”, “noi non dimentichiamo gli insulti contro la Sicilia” e “Salvini sta a Palermo come il dado alla caponata”, riprendendo una polemica innescata in Sicilia dallo spot di una marca di dado; sono solo alcuni degli slogan urlati dai contestatori, che sventolavano orgogliosi la bandiera siciliana.
Messa in atto una vera e propria “Giornata dell’orgoglio terrone”, evento sponsorizzato su Facebook che ha raccolto migliaia di adesioni.
“Si dovrebbe venir contestati per le idee, come lo stop all’immigrazione, su partite Iva, insomma non sulla forma ma sulla sostanza – ha detto Salvini in merito all’accaduto – Sulla sostanza sono disponibile a confrontarmi con chiunque. Sulla forma abbiamo già chiesto scusa per il tono del passato. I siciliani non sono bestie cui dare la biada, è gente con una testa, un cervello e un cuore”.
“In Sicilia tanti ex esponenti o militanti del Movimento 5 Stelle stanno bussando alla porta della Lega – ha aggiunto cercando di accattivare la simpatia dei grillini – Se non sono palesemente di sinistra cosa che spesso i grillini hanno come tratto distintivo, anche per loro le porte sono aperte”.
Poi il consueto attacco all’immigrazione. In merito al nuovo Presidente della Repubblica ha detto: “Lo valuterò e poi lo conoscerò. Sicuramente essere stato ministro con Andreotti, Amato e D’Alema non è la mia massima ispirazione”, mentre ha definito “una calamità naturale” il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta.
Non potevano poi mancare riferimenti al premier. “Renzi – ha detto – è il peggior centralista dal ventennio a oggi. Sta cercando di riportare nelle mani dello Stato tutto, dopo il ventennio c’è Renzi. Mi spiace soltanto che Berlusconi lo abbia aiutato in questi mesi”.
Attacchi anche contro Alfano: “Alla prima occasione elettorale utile i siciliani e gli agrigentini sapranno rispondere adeguatamente”.
Infine, commentando gli errori del passato ha dichiarato: “Se abbiamo avuto toni eccessivi in questi anni sul Sud e i meridionali, chiedo scusa. Cercheremo di evitare di ricadere negli stessi errori ma se ci chiamano in migliaia vuol dire che il problema è la forma ma non la sostanza. Io non ho attaccato i siciliani ma la cattiva politica. Se la Regione siciliana ha 20mila dipendenti evidentemente c’è un problema di gestione politica e di convivenza di un certo numero di cittadini. Pensiamo alle statistiche sui falsi invalidi, ovviamente non è tutta la popolazione ma una parte”.
“La Sicilia potrebbe essere una miniera d’oro – ha proseguito – invece ha avuto il tasso di disoccupazione più alto. L’autonomia alla Crocetta è fallimentare, va ridiscussa. L’autonomia è un concetto a sé, non è un discorso Nord-Sud, perché lo stesso discorso l’ho fatto in Val d’Aosta. Evidentemente dove l’autonomia è scollegata dai soldi è un problema”.
“Alla Sicilia possiamo offrire alcune risposte che i partiti non hanno saputo offrire”, ha aggiunto.
Toccato anche il tema della mafia e dei suoi legami con la politica: “È il nemico pubblico numero uno – ha detto il leader leghista – Dietro il business dei profughi c’è anche la malavita organizzata, dietro gli appalti truccati c’è la mafia. Chiunque puzzi di mafia, da qui al terzo grado di parentela deve ritenerci nemici, anzi chiederemo la collaborazione delle associazioni perché ci dicano i sì e i no giusti. Non mi interessa un voto in più da gente chiacchierata. Ci saranno altri episodi alla Mafia capitale. C’è chi ci sta facendo quattrini, ma non mi riferisco a nessuno in particolare, non faccio il giudice”.