Mette a tacere le polemiche con una dichiarazione che va ben oltre le polemiche e le malelingue. “Mentre la comicità è soggettiva, quello che è oggettivo è il progetto che ho pensato per i bambini nato a novembre, ho fatto già una serata che si chiamava ‘Siani and friends’ per racimolare un pò di soldini e la possibilità di andare a Sanremo mi ha dato l’opportunità di avere un cachet che mi facesse ottimizzare questo progetto che ho allargato anche a Genova”.
A palare è Alessandro Siani, l’attore e comico napoletano, presente, in veste di ospite sul palco della prima puntata del Festival di Sanremo. Una polemica sorta nel momento in cui il comico ha fatto una battuta rivolta ad un bambino in sovrappeso, seduto in prima fila. “Ci stai nella poltrona, a zio?”, ha detto al ragazzino . E, non contento, ha anche aggiunto: “Pensavo fosse una comitiva e invece era da solo…”.
Il popolo social non l’ha perdonato: una polemica con cui il comico dovrà fare i conti solo dopo il suo spettacolo. A chi ha puntato il dito contro, definendolo insensibile alla tematica “obesità”, l’attore ha risposto con un effetto pratico, che va molto più al di là della morale di molti. L’attore e regista ha ribadito – dopo averlo precisato già la notte scorsa – che la decisione di devolvere il cachet agli ospedali Santobono e Gaslini era precedente: “Lo scopo è un’ambulanza per l’ospedale Santobono e una macchina per le trasfusioni al Gaslini”.
Sui social la polemica è appena cominciata e non è detto che a placarla basti la foto “riparatrice” di Siani insieme al ragazzino in camerino dopo lo show. Tutt’altro: la paurosa somiglianza fra il bambino “vittima” della battuta e uno dei piccoli attori dell’ultimo film del comico (“Si accettano miracoli”) alimenta il chiacchiericcio online quando è ormai passata la mezzanotte e mezza: e se fosse solo una trovata pubblicitaria? Una comicità, quella di Siani, che non sembra essere piaciuta alla critica televisiva che ha trovato il monologo dell’attore privo di originalità. Un qualcosa già visto e sentito, come hanno detto in molti. Prima le battute, di stampo politico, su Matteo Salvini, segretario della Lega Nord.
“Carlo, se ti vede Salvini ti chiede il permesso di soggiorno. Comunque complimenti, è la prima volta che Salvini non sta in un programma come ospite”. E dopo il riferimento al colorito del conduttore, via con una serie agile di battute non proprio originalissime: “Se ci stava Salvini a condurre, io e te non saremmo stati qui – dice al conduttore – io so’ napulitano, tu sembri un immigrato, Obama in confronto a te è una mozzarella di Mondragone. E anche Emma non l’avrebbe chiamata, perché si chiama Marrone. E neanche Charlize, perché di cognome fa ‘terron’”.
Poi l’attore napoletano procede a ruota libera sugli argomenti attuali. Di quelli che costruiscono le conversazioni della gente comune. Gli “80 euro di Renzi per la nascita del bebè valido dal primo gennaio. Poi la crisi: il debito pubblico che fa nascere ogni bebè con 36 mila euro di debito sul groppone; l’abuso di auto blu da parte dei politici; la corruzione; la Salerno-Reggio Calabria e il suo cantiere infinito “che è arrivato fino in Tunisia» e che ha fatto fermare Cristo a Eboli; il Natale di quest’anno pieno di regali riciclati. Poi a ruota libera sul cibo ed il turismo, la dieta e i programmi di cucina in televisione. Un monologo poi ancora sull’amore che apre le porte al ricordo omaggio a Pino Daniele, doveroso da parte del comico. Quindi, un’ospitata fin troppo semplice. Che il Sanremo appena cominciato annoi proprio per l’assenza di polemiche? Insomma, un pubblico ed una critica mai contenti e soddisfatti.