In carcere sono finiti al sindaco, anche l’ex vicesindaco Francesco Paolo Ventaglini e l’imprenditore gioiese Antonio Posa. La Gdf ha invece posto agli arresti domiciliari il responsabile dell’ufficio urbanistica comunale Nicola Laruccia, il responsabile dell’ufficio tecnico comunale Rocco Plantamura, la dipendente dell’ufficio urbanistico Rosa Sedora Celiberti, i professionisti pugliesi Vito Antonio Martinelli e Nicola Bruno e l’architetto salernitano Nicola Manzo. I reati contestati a vario titolo sono di corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
Ruota attorno al progetto per la costruzione degli alloggi popolari l’indagine della Guardia di Finanza che stamani ha portato all’arresto del sindaco di centrosinistra di Gioia del Colle. Il pm del Tribunale di Bari titolare dell’inchiesta, Eugenia Pontassuglia, che ha chiesto e ottenuto dal gip le nove misure cautelari, sta partecipando alle perquisizioni in studi professionali durante le quali vengono sequestrati atti ritenuti utili alle indagini.
Doveva essere pagata in 5 rate (da 20.000 euro ciascuna) la presunta tangente da 100.000 che l’imprenditore gioiese Antonio Posa avrebbe promesso al sindaco di Gioia del Colle (Bari), Sergio Povia, all’ex vicesindaco Francesco Paolo Ventaglini e agli altri tre funzionari pubblici arrestati oggi dalla Guardia di finanza. La ‘mazzettà – secondo la Guardia di finanza – doveva essere pagata dall’imprenditore Antonio Posa, titolare della Ap immobiliare srl, affinchè questi partecipasse e si aggiudicasse la gara pubblica per la realizzazione di numerosi alloggi da destinare ad edilizia popolare, nel quadro di un programma di ‘social housing’.