Casapesenna – “Nemmeno le ultime vicende di cronaca che hanno visto l’arresto di Sergio Orsi, suocero del consigliere di opposizione, Raffaele Cangiano, hanno indotto il capogruppo Garofalo a riflettere sulle dichiarazioni che rilascia”. E’ l’intera maggioranza consiliare di Casapesenna che, all’unisono, dichiara il proprio sconcerto dinanzi alle parole del capogruppo di minoranza.
“E’ strano che su un arresto tanto clamoroso – affermano i consiglieri di maggioranza – come quello del suocero di Cangiano, ci sia stato da parte dell’intera opposizione un silenzio assordante. Forse – proseguono – sono rimasti senza parole visto che le avevano usate tutte per chiedere le dimissioni del consigliere Cilindro. Dimissioni che sono arrivate peraltro spontaneamente. Noi, con estremo senso di giustizia, non chiediamo le dimissioni di Cangiano in quanto siamo ben consapevoli del fatto che esiste una responsabilità personale nei reati, nessuno può essere colpevolizzato per quanto commesso da un congiunto”.
“Vorremmo solo – proseguono – che i membri dell’opposizione non usassero misure e pesi diversi. Visto che lo stesso silenzio scese, un paio di mesi fa, quando vi fu l’arresto del consigliere provinciale Magliulo. Ma a quanto pare anche su questo, non insignificante episodio, l’opposizione ha glissato. Per quanto concerne poi il fantomatico commissariamento di cui straparla Garofalo, è l’argomento di chi non ha argomenti, la trasparenza e l’attivismo della nostra amministrazione sono sotto gli occhi di tutti i cittadini. Forse il capogruppo Garofalo ha ancora impresso il ricordo di quando, militando nell’allora maggioranza fu tra i promotori dello scioglimento”.
“Il sindaco De Rosa – continuano – non ha mai millantato in sede consiliare di essere garantito in procura o in prefettura. Questa dichiarazione di Garofalo è davvero grave perché dimostra l’incapacità di decodifica delle affermazioni. Infatti, il sindaco ha semplicemente affermato che sia in Prefettura, che in procura sono note le azioni del cittadino, poi sindaco Marcello De Rosa. E’ un dato inconfutabile. Ed è grave che un avvocato non colga la differenza, non solo semantica, tra essere a conoscenza delle azioni e garantire”.
“Forse – concludono – è colpa della nebbia che il consigliere Garofalo crede di vedere negli uffici comunali. La stessa nebbia che rende invisibili i problemi giudiziari che hanno colpito congiunti della sua lista tanto selezionata”.