Caserta – Nel comunicato del sindaco Del Gaudio inviato ai giornali si legge ancora una volta il riferimento a un un “cimitero finora contrassegnato da inchieste giudiziarie su fatti accaduti nel passato”, lasciando intendere che il tutto sia riconducibile alle amministrazioni Falco e Petteruti.
Sono già intervenuto in passato sul tema e riporto le osservazioni formulate nel 2011 a margine di ambigue (allora come ora) comunicazioni di Del Gaudio.
Prima osservazione: nessun amministratore o ex-amministratore della mia consiliatura fu coinvolto. Indagini e avvisi riguardano l’operato di funzionari e adepti, sospettati di comportamenti penalmente rilevanti. Seconda osservazione. Le indagini, iniziate in sordina, ebbero una svolta decisiva nel 2007 (amministrazione Petteruti): da controlli incrociati sui canoni di concessione, risultarono sospette irregolarità, di cui fu informata la Procura della Repubblica, con un esposto denuncia il 21 settembre 2007.
Fu quindi avviata un’inchiesta interna, intesa a verificare l’attività espletata dall’Ufficio a partire dal 2002. La relativa documentazione fu consegnata alla Procura il 26 giugno 2008. Ne derivarono, nel 2011, diciotto avvisi di garanzia a dipendenti del Comune e l’inizio di una nuova era.
Auguro all’amministrazione attuale di saper mantenere il Cimitero nelle condizioni di decoro fisico e morale in cui fu ad essa consegnato alla fine del 2010, con il monumentale Cristo in bronzo che ne orna l’ingresso da qui all’eternità.
Nicodemo Petteruti, già sindaco di Caserta