Cosentino trasferito in altro carcere, indagato agente penitenziario

di Redazione

Napoli – L’ex parlamentare del Pdl Nicola Cosentino è stato trasferito dal carcere di Secondigliano di Napoli, dove era detenuto, in un penitenziario al di fuori della Campania. E’ in attesa di giudizio per varie ipotesi di reati collegate a clan camorristico dei casalesi.

Un provvedimento adottato in seguito a una perquisizione nella cella dell’ex sottosegretario all’Economia effettuata lo scorso fine settimana su disposizione del pm Fabrizio Vanorio e del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli.

Un agente penitenziario – secondo quanto riferisce La Repubblica – sarebbe indagato.

Cosentino – che per questa vicenda non è indagato – è in carcere da un anno in attesa di giudizio per varie ipotesi di reati collegate a clan di camorra dei Casalesi.

Intanto, nell’aula del tribunale, è scontro in aula tra il pm Alessandro Milita e il legale difensore di Cosentino, Agostino De Caro. Il contrasto riguarda la vicenda Impregeco, società creata nel 2002 dai consorzi Napoli1, Napoli3 e Caserta4 e che, secondo l’accusa, doveva servire nelle intenzioni di Cosentino a gestire l’emergenza rifiuti al posto della Fibe nel caso di rescissione del contratto che quest’ultima aveva con il commissariato straordinario allora guidato dal governatore Antonio Bassolino.

Interrogando il collaboratore di giustizia Giuseppe Valente, ex presidente del consorzio Ce4 e di Impregeco, l’avvocato De Caro ha chiesto. “C’è stata trattativa tra schieramenti di centrodestra e centrosinistra per la costituzione del consiglio di amministrazione di Impregeco?”. Da qui l’immediata reazione del pm: “Che c’entrano gli schieramenti?, contano le persone”. Valente risponde che “gli accordi non furono presi a livello provinciale o regionale ma intercorsero tra Cosentino e i sub-commissari Paolucci e Facchi, e il primo mi indicò come presidente”.

A quel punto il legale di Cosentino si chiede come è possibile che non ci fosse stata trattativa tra schieramenti quando era previsto un avvicendamento alla presidenza tra Valente, che rappresentava il centrodestra, e Giacomo Gerlini, ex presidente Napoli1, che era espressione del centrosinistra”. Domanda a cui si è opposto il pm Milita, suscitando la contestazione di De Caro che, rivolgendosi al presidente del collegio, ha esclamato: “Non ci si può opporre ad ogni domanda, presidente mi tolga la parola e me ne vado”. Poi è ritornata la calma e Valente ha sostenuto che fu effettivamente sostituito da Gerlini dopo due anni di presidenza e che il progetto Impregeco non inizio mai nel concreto.

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