Sant’Arpino – “La giustizia ha fatto il suo corso! Confermata dalla Cassazione la condanna per il sindaco Di Santo e immediata decadenza dalla carica di primo cittadino. Ora tocca alle donne e agli uomini ispirati da un sincero impegno politico e dall’onestà nella gestione della cosa comune dare il proprio contributo. Non è più tempo di stare a guardare. È indispensabile decidere le sorti di un paese che ora, più che mai, deve ‘risorgere’, risorgere, questa volta, non dalle macerie di antiche civiltà, ma dal disastro di un’amministrazione senza scrupoli”.
E’ quanto si legge in una nota congiunta del segretario dei Gd Davide D’Elia e della presidente Ivana Tinto: “I cittadini non solo sono stati umiliati dalla vergognosa vicenda della tangente, ma ancor più dal modo di gestione dei servizi essenziali: parchi pubblici chiusi e abbandonati, spazi verdi per i bambini assenti, parco archeologico devastato lasciato nel completo abbandono, Multiservizi portata sull’orlo del fallimento a causa di una gestione tutt’altro che diligente e trasparente, privatizzazione della gestione dei tributi, che ben lontana dal rendere più efficiente il servizio, ha finito solo per arrecare fastidi e danni economici ai cittadini, costretti ad ore di fila lunghissime, nonché a numerosi ricorsi a causa dei ripetuti errori. Questi sono solo alcuni dei temi che noi Giovani Democratici abbiamo da tempo posto all’attenzione della comunità e continueremo a farlo ora più che mai. Abbiamo il dovere politico di ridare ai santarpinesi il rispetto e la qualità della vita che meritano. È tempo di riscatto politico, sociale, morale e culturale, è tempo di voltare pagina”.