Sant’Arpino – Il santarpinese Salvatore Legnante, candidato al consiglio regionale con la Lista Civica Campania MO!, esprime il suo pensiero sulla decadenza del sindaco Di Santo: “Resta l’amarezza per l’ennesima occasione sciupata dalla politica – dichiara Legnante – che ha ancora una volta lasciato il campo alla magistratura affinché decidesse su un caso così spinoso. Sin dall’inizio di questa brutta storia ho avuto modo di ripetere che era dovere della classe dirigente locale esprimere un giudizio netto sulla vicenda, senza aspettare gli esiti giudiziari. Ho chiesto – continua Legnante – un gesto forte e di coraggio, fino alle dimissioni, affinché Sant’Arpino riscattasse la sua immagine e la sua storia, che non può essere ricondotta ad un braccialetto di diamanti.
Ora – dice ancora Legnante – si volti pagina. Ma lo si faccia sul serio. Questa pagina tragica che ha vissuto la politica santarpinese sia un momento di vero cambiamento. Facciamo in modo che a Sant’Arpino si torni a respirare un’aria pulita, e partiamo da gesti forti e concreti.
I prossimi appuntamenti elettorali, dalle regionali in cui sarò impegnato personalmente, alle future amministrative, saranno un banco di prova cruciale per capire se la speranza può tornare ad abitare a Sant’Arpino.
Per farlo – continua Legnante – partiamo ad esempio dalle campagne elettorali. Facciamo in modo che non siano una dimostrazione di forza tra chi ha più ambizioni, facciamo in modo che siano invece reali occasioni di confronto. Impegniamoci a non invadere Sant’Arpino di manifesti, di 6 x 3, ad esempio. Recuperiamo una politica anche “ecologica”, nei comportamenti e nei contenuti. E facciamo in modo che non ci siano più candidati “portati da…”. Sarà rivoluzionario, nei nostri territori, se tutti coloro che si proporranno sulla scena pubblica lo faranno spinti soltanto dalle proprie passioni e dalle proprie idee. Non si nascondano mai più interessi poco chiari dietro facce pulite.
Diciamo finalmente basta alle pratiche della piccola politica, basta agli accordi segreti in stanze chiuse, basta a spartizioni basate sui voti portati in dote. Riportiamo la politica alla luce del sole.
Impegniamoci, ognuno nei nostri campi, ognuno con le proprie idee, ad avviare tavoli costruttivi su argomenti spesso dimenticati in questi anni, e partendo dalle esperienze culturali prima che dagli interessi economici. Penso al Parco Archeologico, trattato spesso come occasione di piccole speculazioni di alcuni gruppi di potere, piuttosto che come reale occasione di recupero della nostra storia e del nostro orgoglio atellano.
E’ ovvio – conclude Legnante – che il mio discorso si rivolge a tutti ma in modo particolare alle giovani generazioni. Sono loro quelle più pronte a “respirare la fresca aria di libertà e a rifiutare il puzzo del compromesso morale”, come diceva Paolo Borsellino. Il magistrato antimafia aveva una speranza per la sua Sicilia, una speranza che faccio mia per Sant’Arpino e rivolgo ai miei giovani compaesani, che spero di trovare protagonisti attivi del cambiamento che tutti auspichiamo: un giorno, questa terra tornerà ad essere bellissima.”