L’Opg chiude, tra i 19 degenti c’è “il mostro di Posillipo”

di Nicola Rosselli

Aversa – Stop all’ospedale psichiatrico “Filippo Saporito” di Aversa. La struttura aversana, così come tutti gli altri cinque opg sparsi sul territorio nazionale, a far data dal prossimo 31 maggio, salvo l’ennesimo ripensamento in extremis, come già avvenuto negli ultimi due anni alle relative scadenze.

Intanto, nel complesso, la cui imponente mole è stata dimezzata con la sottrazione del Castello Aragonese, che ospita dal settembre del 2013 il nuovo tribunale di Napoli Nord, si lavora in vista della data del turn off.

In questo senso deve essere letta anche la visita di una delegazione della commissione igiene e sanità del senato, guidata dal senatore aversano Lucio Romano, all’Opg di Aversa per lunedì 23 marzo prossimo, praticamente ad una settimana dalla chiusura.

Una delegazione di tre senatori, accompagnati da un funzionario di palazzo Madama e da due carabinieri dei Nas che collaborano con la commissione, sarà, infatti, ad Aversa per effettuare un sopralluogo alla struttura e per incontrare in audizione sul posto: Tommaso Contestabile, Provveditore regionale amministrazione penitenziaria; Gaetano Danzi, Commissario Asl Caserta; Antonio Di Matteo, Magistrato di Sorveglianza, Tribunale di Sorveglianza di Napoli; Fedele Maurano, Direttore Dipartimento Salute Mentale -Asl Napoli 1 centro; Giuseppe Nese, direttore Uoc tutela della salute in carcere presso Asl di Caserta e rappresentante Regione Campania in organismo di coordinamento su Opg.

Proprio il commissario dell’Asl di Caserta Danzi, interpellato in merito alla stato dell’arte in vista della oramai imminente scadenza, ha dichiarato: “Credo che la nostra Asl si tra le migliori per quanto riguarda l’allestimento delle strutture che andranno ad ospitare i degenti dell’ospedale psichiatrico Saporito di Aversa di nostra competenza”.

Degenti che, al momento, come ancora Danzi rende noto, sono diciannove. Le strutture disponibili a partire dal prossimo primo aprile ed in via provvisoria sono state già predisposte nel territorio del comune di Roccaromana, località Statigliano con una disponibilità di venti posti. Una seconda struttura è presente a Mondragone e prevede otto posti. “Come si vede –ha continuato Danzi – si tratta di posti in più rispetto al fabbisogno della nostra Asl che saranno messi a disposizione di degenti di altre Asl della Regione Campania”.

La sistemazione definitiva con la disponibilità di una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) si avrà entro il prossimo 31 agosto con l’apertura della struttura di Calvi Risorta che prevede la possibilità di ospitare venti degenti.

Tra questi vi sarà certamente, perché per lui non si prevede una dismissione in tempi brevi, il famigerato “mostro di Posillipo”, al secolo Andrea Rea, 59 anni, di Napoli, oggi certamente il detenuto più noto presente nel Saporito. Al suo attivo una escalation di violenze tra cui stupri e omicidi. Nel 1983, Andrea viene arrestato per violenza sessuale nei confronti di una giovane turista finlandese a Ischia. La notte di Natale dello stesso anno Andrea Rea uccide a coltellate Anna Bisanti, napoletana di 27 anni, mette il cadavere in un sacco e lo getta in mare. Il suo corpo non vedrà mai rinvenuto, ma è lui stesso a confessare l’omicidio. Dopo 4 anni un altro stupro a Napoli nei confronti di un’amica. Infine, il 3 settembre 1989 Rea tenta di violentare una 38enne tossicodipendente. Rea le lega le mani dietro alla schiena, le tappa la bocca con un cerotto, la stende sul letto e le morde il collo come un vampiro, finendola poi a colpi di arma da taglio. Poi fa a pezzi il corpo, lo sistema in una valigia e lo carica sul proprio motorino, per portarlo in una spiaggia di Marechiaro.

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