Sant’Arpino – La Pro Loco di Sant’Arpino, attiva dal 1984, è una delle associazioni turistico-culturali dell’agro aversano più impegnata sul territorio.
La sua azione, sul versante della tutela e valorizzazione delle bellezze naturali, artistiche, monumentali ed archeologiche, è finalizzata ad attirare turisti nella antica Atella con gite, gare, fiere e sagre. Ma, non trascurando l’incremento di studi e ricerche con convegni, mostre, concerti e conferenze, che consentono di conoscere e apprezzare le personalità, che hanno dato lustro alla comunità locale nel corso dei secoli, realizza un’altrettanto significativo compito istituzionale.
Tra queste meritorie iniziative, si inquadra la pubblicazione della “Ristampa delle opere dell’avvocato Carlo Magliola edite nel 1755 e 1757”. L’elegante volume, che in copertina riporta lo stemma dei Magliola, estratto dall’albero genealogico, messo a disposizione dalla famiglia Magliola-Giordano, si divide in due parti: “Difesa della terra di Sant’Arpino e di altri Casali di Atella contro alla Città di Napoli”, datata 25.05.1755 e “Continuazione della difesa della terra di Sant’Arpino e di altri Casali di Atella contro la Città di Napoli”, datata 25.01.1757.
Ponendosi l’obiettivo di confutare la “pretesa promiscuità del territorio napoletano con il territorio aversano”, l’avvocato Magliola, con una prosa elegante, tipica della tradizionale classe forense napoletana, esamina le trasformazioni territoriali e amministrative, che hanno interessato i popoli passati per Atella e, definendone genesi e decadenza, mette in risalto i rapporti intrattenuti con Aversa e con l’originario villaggio di Sant’Arpino.
Inquadrando tali realtà in un contesto geografico, storico e amministrativo più ampio di quello strettamente campano, si consente al lettore di comprendere come la storia possa diventare strumento per ri-dare orgoglio e dignità ad una terra.
D’altra parte, la ricerca storica, se intesa come scienza della conoscenza del passato, sbalza la comunità locale ai più alti livelli. In questo quadro di riferimento la particolare rilevanza dell’opera si è che, pur all’interno di una vertenza giudiziaria, Magliola ha prodotto allegati processuali di tale valore che, da semplici atti probatori, sono diventati documenti di storia, la cui valenza scientifica è stata riconosciuta da storici che, non a caso, hanno utilizzato tale lavoro per contribuire alla riscoperta ed alla ricostruzione delle origini santarpinesi.
Il volume, ristampato nel trentennale della Pro Loco, diventa una vera pietra miliare per l’approfondimento delle vicende storiche di Atella e Sant’Arpino. Reperiti nella Biblioteca della Società di Storia Patria Napoletana, i due scritti sono stati tolti all’oblio del tempo e quindi possono servire, come annota Aldo Pezzella nell’Introduzione, “ad alimentare la speranza che i giovani si avvicinino alla lettura ed alla scoperta di una millenaria tradizione”, specialmente augurandosi che “cresca dentro di loro la voglia di amare il paese di origine e l’impegno per la sua crescita civile e sociale”.