Aversa – Dopo la Procura della Repubblica del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (allora ancora territorialmente competente) anche la procura regionale della Corte dei Conti si sta interessando della oramai famigerata vicenda di piazza Crispi e dell’ex deposito dell’Actp.
Nei giorni scorsi, infatti, la Guardia di finanza in servizio presso la magistratura contabile partenopea ha richiesto alla segretaria comunale una serie di documenti relativi alla vicenda a partire dal 2005 ad oggi, dal primo permesso a costruire rilasciato dal comune di Aversa all’allora Consorzio Tranvie sino al nuovo permesso a costruire rilasciato nel 2014 a seguito del quale è stato realizzato un manufatto al centro di quella che per alcuni doveva essere una piazza degna di tale nome.
Il tutto senza dimenticare le diverse deliberazioni di consiglio comunale relative alla vicenda compresa quella che approva la transazione voluta dall’allora amministrazione comunale guidata dal sindaco Mimmo Ciaramella, poi abbandonata dall’attuale amministrazione che ha raggiunto con la nuova proprietà dell’area un nuovo accordo che secondo alcuni sarebbe dovuto transitare per il consiglio comunale. Una vicenda che ha creato un vero e proprio fiume di polemiche con il sindaco Giuseppe Sagliocco che ha scelto di inviare tutti gli atti alla procura della repubblica che ha aperto anche un fascicolo (pm incaricato il dottor Martucci) per fare luce su una vicenda fatta di carte bollate e sentenze.
In quell’area, all’origine, doveva sorgere un parcheggio interrato capace di contenere 250 auto che sarebbe stato strategico per la viabilità cittadina, poiché posto appena fuori dal centro storico e a 200 mt dalla Ztl. In cambio la proprietà avrebbe dovuto costruire un manufatto ricalcando la vecchia palazzini uffici dell’Actp. Quest’ultima, però, si fa scadere il permesso. Il comune la blocca e ne nasce un contenzioso con la richiesta di danni per oltre 2 milioni e mezzo di euro. Danno presunto, questo, quantificato da un Ctu nell’ambito di un giudizio, avviato dalla società che avrebbe dovuto realizzare i lavori contro il Ctp che, a sua volta, aveva chiamato in causa il Comune di Aversa. Comune il cui operato è stato giudicato legittimo da una sentenza del Tar confermata dal Consiglio di Stato.
Ed è anche di tutti questi giudizi che la Guardia di finanza ha chiesto copia, comprese le fatture dei professionisti che hanno difeso il comune di Aversa nelle varie fasi. Tra gli atti richiesti, infine, anche l’atto di consiglio comunale che rigetta la mozione della consigliera Imma Lama e una richiesta della commissione consiliare trasparenza relativa all’ultimo permesso a costruire del maggio 2013.
Nei giorni scorsi erano stati diversi i consiglieri comunali che, dopo il mare di polemiche degli ultimi due anni, aveva fatto voto di non tirare più in ballo l’affaire piazza Crispi “perché tanto se ne sarebbe interessata la magistratura per verificare se, da una parte o dall’altra, ossia da parte dell’amministrazione Ciaramella o da quella Sagliocco, ci sarebbero stati eventuali comportamenti penalmente rilevanti”.
Una decisione saggia che anche l’opinione pubblica, stanca di continui scambi di accuse, sperava che la classe politica cittadina trovasse temi più vicini agli interessi dei cittadini per confrontarsi. Ora si spera che questa richiesta della Corte dei Conti non faccia rinfocolare nuovamente le polemiche.
Per la cronaca, questo dell’ex area Actp è il secondo “grande evento” all’esame dei magistrati contabili. In precedenza, i giudici hanno aperto una maxi indagine sulla vicenda standard urbanistici.