Sessa Aurunca – Siamo consapevoli che la natura vulcanica del nostro territorio determina la presenza dell’arsenico nell’acqua da almeno 50.000 anni, così come siamo consapevoli che l’acqua bene comune deve essere gestita in maniera “trasparente”.
Il convegno organizzato dal Pd ha avuto il merito di consentire ai tecnici preposti (Arpac, Asl e Ente Comune) di illustrare con chiarezza il problema nella giusta dimensione sia tecnica che scientifica, calando una pietra tombale sugli allarmismi generati dalla scarsa e scadente comunicazione da parte dell’amministrazione comunale.
Il circolo Sel è consapevole che nel nostro comune esiste un problema idrico, cosa ben nota soprattutto a chi paga l’acqua dolce in maniera “salata”, a chi si vede recapitare continuamente bollette “pazze” e a chi, probabilmente, ancora oggi, gode dell’allacciamento “gratuito”.
Consapevoli del periodo di forte crisi economica che attanaglia il nostro Paese, riteniamo che la buona amministrazione della cosa pubblica debba in primo luogo stabilire delle priorità e sicuramente, oggi, una di esse è quella di consegnare nelle abitazioni acqua “pulita”. Che nessuno ce ne voglia, ma per un po’ si possono anche accantonare i finanziamenti alla varie “sagre del friariello o del salsicciotto” che hanno il solo scopo di accaparrare qualche cliente elettorale.
Destiniamo quelle poche risorse che abbiamo verso i beni comuni anche in considerazione che ogni anno al nostro comune vengono accreditati centinaia di migliaia di euro (come “ristoro” per la centrale nucleare) da destinare al risanamento ambientale del territorio comunale, un’occasione da non perdere per spendere bene il denaro pubblico.
Il circolo di Sinistra Ecologia e Libertà ritiene che le proposte fatte dal pd (e non solo) come la riduzione del canone idrico o lo sgravio fiscale per chi installi presso le proprie abitazioni mini impianti di depurazione non possano essere prese in considerazione poiché, nel primo caso non si può e non si deve in alcun modo barattare la salute con l’abbassamento del canone idrico (semmai il canone deve essere abbassato a prescindere), nel secondo perché un’amministrazione pubblica non deve farsi carico di iniziative private di questo tipo. Per di più con una proposta del genere si otterrebbe il risultato paradossale che chi ha i soldi per dotarsi di un impianto privato di depurazione avrebbe accesso allo sgravio e chi non li ha, oltre a continuare a bere acqua inquinata, non potrebbe usufruire di nessuna agevolazione. Comprendiamo che siamo alla vigilia di una competizione elettorale molto sentita dai compagni vecchi e “nuovi” del Pd, ma un po’ meno di populismo ed una maggiore concretezza sarebbero auspicabili da parte di tutti i soggetti istituzionali e politici.
La proposta di Sel, animata dall’esclusivo interesse per il bene pubblico, è che l’Amministrazione Comunale reperisca le risorse necessarie per l’attivazione nel più breve tempo possibile di un impianto di depurazione che limiti il contenuto di arsenico nelle nostre acque nei limiti previsti dalla normativa in materia di potabilità.
Sel – Sessa Aurunca