“Il Corriere della Camorra”, ora anche i clan hanno un giornale

di Redazione

Napoli – E’ il “Corriere della Camorra” l’ultima provocazione dell’artista spagnolo Omar Jerez, che ha deciso di addentrarsi nei meccanismi di clan per “l’impunità con la quale opera questa mafia, profondamente incrostata nella società italiana e che ha ramificazioni in Spagna, soprattutto in Andalusia, dove si rifugiano molti camorristi”.

Figlio di un’ebrea e di un palestinese, il 35enne, nativo di Granada ma madrileno d’adozione, ha immaginato un quotidiano della camorra, stampato anche in seimila copie, esordendo con uno “scoop”: l’intervista a “Don Lauro”, boss e azionista di maggioranza della testata giornalistica.

Un’avventura nella quale Jerez è accompagnato dalla fotografa Julia Martínez che gli ha dato anche una mano a distribuire delle copie del quotidiano lungo le strade di Napoli, immortalando le reazioni delle persone.

Ma di “cose strane” Jerez (definito il “kamikaze dell’arte”) ne ha fatte di ben più clamorose, come quando simulò un attentato dell’Eta, attraverso un video in cui attraversava le vie di San Sebastian sporco di sangue e con una sacca che conteneva un finto cadavere.

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