Corruzione, Renzi: “Aumentare le pene”. Bufera su Lupi

di Redazione

Roma – Che un reato come la corruzione arrivi a “prescrizione nega la dignità allo Stato”, secondo il premier Matteo Renzi che, inaugurando l’anno accademico della scuola superiore di Polizia, ritene che le  pene sulla corruzione devono essere aumentate e che la prescrizione va rivista. “E’ inaccettabile prescrivere la corruzione: per questo stiamo intervenendo”, sottolinea il capo del governo.

Parole che arrivano mentre la conferenza dei capigruppo ha deciso, a maggioranza, che il decreto sulla corruzione arriverà in Aula del Senato giovedì mattina con la sola relazione. Mercoledì pomeriggio non sono previsti lavori di Aula per permettere alla commissione Giustizia di concludere l’esame del provvedimento.

Nel replicare al presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, secondo cui lo Stato italiano dà “carezze ai corrotti e schiaffi ai magistrati”, Renzi dice: “Una frase falsa” e “sostenere questo avendo responsabilità istituzionali è triste”.

Entrando poi più nel dettaglio del futuro delle forze dell’ordine, il presidente del Consiglio spiega che “nelle riforme, un pezzo di ragionamento riguarderà anche la polizia: dobbiamo andare sempre più verso una integrazione delle forze di polizia che non possono rimanere cinque. Ed è certo che la polizia in questo sarà valorizzata”.

Intanto, aumenta la pressione sul ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi, dopo l’inchiesta della procura di Firenze sugli appalti di Expo e Tav. Il nome di Lupi non compare tra gli indagati ma dagli atti emerge la sua vicinanza ad alcuni dei personaggi coinvolti. Ma lo stesso ministro, in un’intervista a Repubblica, si difende e scarta l’ipotesi di dimissioni.

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, si limita a definire “prematura” l’idea di dimissioni del ministro. Dimissioni, invece, chiede dal Movimento 5 Stelle attraverso un post sul blog di Beppe Grillo, mentre Sel punterebbe a una mozione di sfiducia.

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