Bergamo – “Sono stato io a sparare, ma non volevo ammazzarli. Sporcavano in giro, volevo solo spaventarli e farli andare via, ma ho sbagliato mira. Ho saputo dell’omicidio dai giornali”. Parole di Roberto Costelli, 39 anni, di Calcio (Bergamo), quando ha ammesso le sue responsabilità per l’omicidio del 43enne rom Roberto Pantic, ucciso nella notte tra il 21 e il 22 febbraio da un colpo di pistola alla nuca mentre, assieme alla moglie e ai suoi dieci figli, dormiva in un camper parcheggiato in un prato della Bassa bergamasca.
Con un passato da paracadutista, due anni fa Costelli si era licenziato dal suo impiego di carpentiere per assistere la madre malata.
Alla base del gesto, secondo le motivazioni fornite dall’uomo, ci sarebbe il fastidio per quei nomadi che sporcavano un luogo a lui molto caro: lo spiazzo vicino al fiume Oglio su cui erano parcheggiati i due camper dei Pantic, che Costelli frequentava spesso insieme con gli amici.
Nel corso degli interrogatori Costelli ha però negato il movente razziale, anche se sul suo profilo Facebook vi sono invettive contro “zingari, rom e tante razze di merda del genere”, inviti a fare “una bella fossa comune per sotterrare vivi ste cazz di extraterrestri” e la solidarietà a Antonio Monella, imprenditore bergamasco condannato per aver ucciso un 19enne che stava tentando di rubargli l’automobile: “Cosa doveva fare, farsi rubare la macchina da quattro albanesi del cazzo?”, scrive l’ex parà.
Nella sua abitazione, durante una perquisizione, i carabinieri hanno trovato 17 piante di marijuana, 13 chili di sostanza stupefacente e una pistola regolarmente denunciata. L’uomo non ha però voluto subito consegnare la seconda pistola per cui possedeva un regolare permesso, dichiarando che gli era stata rubata tempo prima. Quando i militari gli hanno fatto presente che nessuna denuncia di furto era stata presentata, Costelli ha ammesso di aver nascosto l’arma nel caminetto di casa sua. La pistola, di calibro compatibile con i sette colpi esplosi contro i due camper, è stata ritrovata nel luogo indicato e consegnata ai Ris di Parma per le analisi balistiche.