Francoforte – Scontri all’ingresso della nuova sede della Banca centrale europea, a Francoforte, nella zona est della città.
Incendiati cassonetti dell’immondizia, danneggiate auto della polizia, lanciate bottiglie d’acqua e sanpietrini, distrutte vetrine di negozi da un migliaio di manifestanti organizzati da Blockupy e da altri movimenti anti-sistema europei.
La polizia avrebbe risposto alla guerriglia urbana con getti d’acqua e cariche. Trecentocinquanta persone sarebbero state fermate e molti sarebbero stati rilasciati in tarda mattinata.
Fonti locali hanno riferito che alcuni presenti hanno lanciato liquido corrosivo ferendo circa 80 persone. La manifestazione, iniziata nel lato opposto alla collocazione della sede bancaria, nella zona della Alte Oper, è proseguita fino all’edificio e al centro della città.
“Capisco cosa motiva i manifestanti – ha riferito il dirigente Mario Draghi – ma non offrono una soluzione se vogliono un’Europa più integrata attraverso maggiore solidarietà fra le nazioni. La solidarietà è un elemento centrale dell’integrazione europea ed è giusto che i Paesi si siano sostenuti l’uno con l’altro durante la crisi. Ma l’area dell’euro non è ancora un’unione politica dove alcuni Paesi pagano per gli altri in modo permanente. È sempre stato chiaro che i Paesi devono essere in grado di stare in piedi da soli, che ognuno è responsabile delle proprie politiche. Il fatto che alcuni abbiano attraversato un aggiustamento difficile è una conseguenza delle loro decisioni passate. Nessun Paese del mondo è prosperoso e isolato dalla globalizzazione”.
Il sindaco di Francoforte, Peter Feldmann, ha comunicato la sua contrarietà agli episodi accaduti.
La protesta nata come marcia pacifica contro la politica di austerità europea è immediatamente sfociata in violenza. Sin dalla notte, elicotteri della polizia stavano sorvolando la città per evitare scontri.