Palermo – Un gommone carico di migranti si è ribaltato, mercoledì, nelle acque del canale di Sicilia, provocando la morte di 10 persone.
Nelle ultime 24 ore, sono state sette le operazioni coordinate dal Centro Nazionale di soccorso a Roma che hanno chiesto l’intervento della Guardia costiera. Novecentoquarantuno le persone tratte in salvo: si tratta di migranti provenienti da Siria, Palestina, Tunisia, Libia e Paesi dell’Africa subsahariana. Fonti locali hanno confermato la presenza di 50 donne e oltre 30 bambini.
E’ stato l’equipaggio della nave “Dattilo” CP940 della Guardia costiera dopo una segnalazione giunta dal rimorchiatore “OOC Cougar”, in servizio presso le piattaforme petrolifere libiche, a recuperare i corpi delle dieci vittime, rinvenuti a 50 miglia a nord della Libia.
I superstiti, ripescati dai soccorritori, sono 121 e sono stati imbarcati insieme alle salme, sulla “Dattilo”, che aveva già a bordo 318 profughi prelevati in un precedente intervento.
L’imbarcazione approderà ad Angusta intorno alle 19. Nelle operazioni di soccorso, le autorità fanno sapere di essere state impegnate nel recupero di 5 gommoni e 2 barconi.
Intanto, la Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta sul naufragio: l’ipotesi di reato è di omicidio.