Lupi: “Sono tranquillo, ho l’appoggio del governo”

di Redazione

Roma – “Confermo con molta chiarezza e forza che l’obiettivo che ha ispirato in questi mesi l’azione del mio ministero e del sottoscritto è, da una parte garantire la rapida ed efficiente realizzazione delle opere e dall’altra assicurare la massima trasparenza e correttezza”.

Così il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi durante il question time alla Camera in seguito alla bufera nata dall’inchiesta di Firenze sugli appalti Expo e Tav. Poco prima di fare il suo ingrasso nell’aula di Montecitorio, Lupi aveva rassicurato i giornalisti: “Tranquillo? Direi di sì, il governo mi appoggia sicuramente”. In mattinata, intervenendo da Milano, aveva assicurato: “Non ho mai fatto pressioni per mio figlio”.

Lupi, il cui nome insieme a quello del figlio Luca, entrambi non indagati, emerge dalle carte dell’inchiesta di Firenze sull’assegnazione di appalti per grandi opere pubbliche, conferma quindi di non avere intenzione di rassegnare le dimissioni come gli chiede una parte dell’opposizione, anzi ha detto di avere l’appoggio del governo.

Quanto a Ercole Incalza, ha spiegato Lupi: “L’ingegner Incalza dal 31 dicembre 2014 non è più direttore dell’unità tecnica di missione e non ha né un rapporto di consulenza né di collaborazione con il ministero”.

“Il 29 agosto 2014 il governo ha presentato un ddl delega di riforma del codice degli appalti, che affronta tutte le questioni al centro dell’attenzione, la legge delega è in discussione al Senato, credo si debba accelerare l’approvazione del ddl delega”, ha poi spiegato il ministro, rispondendo alle domande in aula. Il ministro non ha risposto alla domanda secca del M5s che chiedeva se si dimetterà, ma ha confermato la sua volontà di chiarire al più presto alle Camere sulla vicenda che lo ha coinvolto in questi giorni.

“Fra le misure del ddl delega – ha aggiunto – c’è una riforma della figura del general contractor, il Mit applica la disciplina sugli incarichi dirigenziali ed ho previsto il criterio della rotazione. Il collegamento tra l’attività del ministero e l’attività anticorruzione deve essere ricompresa nel processo di revisione”.

Il Movimento 5 Stelle però non si arrende: “Chiediamo che sia calendarizzata al più presto e votata da tutti la mozione di sfiducia!”, ha detto la deputata Giulia Sarti. “Speriamo proprio di no”, ha aggiunto rispondendo a chi le chiedeva se, alla luce della dimostrazione dei Cinque Stelle in Aula teme nuove sospensioni per il suo gruppo: “Abbiamo solo mostrato degli orologi che, di sicuro non erano Rolex, e il presidente di turno, Roberto Giachetti, ci ha intimato di lasciare l’Aula”.

Intanto, emergono anche novità sul fronte dell’inchiesta. In particolare Ercole Incalza avrebbe difeso il ministro Lupi dicendo al gip di aver avuto con lui “solo ed esclusivamente rapporti istituzionali”. L’ex capo struttura di missione del ministero delle Infrastrutture avrebbe in sostanza sgombrato qualsiasi ombra sull’operato del ministro.

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