Melito (Napoli) – Ha prima avvelenato il figlio di due anni e poi si è suicidata usando un coltello. E’ questa, al momento, la ricostruzione ritenuta dagli investigatori più probabile per la morte di Anna Esposito, 35 anni, e del piccolo Gaetano, trovati morti, lunedì mattina, nel letto della loro abitazione di Melito, in viale Kennedy, a nord di Napoli.
La donna, depressa dopo la separazione dal marito, ieri aveva pranzato con i familiari ma nulla, raccontano, faceva pensare ad una tale tragedia.
Sul posto sono giunti i carabinieri della compagnia di Giugliano per eseguire i rilievi. A fare la scoperta è stata la sorella della donna, arrivata in casa per accudire il bimbo della 35enne, che lavorava in una fabbrica di guanti a Casavatore, e il fratello. Entrati in casa utilizzando le chiavi avute dai vicini, hanno dovuto sfondare una porta interna per accedere alla stanza dove c’erano i due corpi.
Sulla donna sono state rilevate le ferite del coltello, mentre sul figlio al momento non è stato trovato alcun segno di violenza. Secondo gli investigatori, non si è trattato di un gesto improvviso ma di un proposito che la Esposito ha maturato negli ultimi tempi.