Milano, modella svedese sequestrata e stuprata per sei mesi

di Redazione

Milano – Sequestrata, picchiata, torturata e stuprata per sei mesi. E’ il dramma vissuto da una modella svedese di 23 anni, salvata dai carabinieri intervenuti nell’appartamento dov’era segregata, a Cinisello Balsamo, hinterland di Milano, in seguito alla chiamata di un vicino che l’aveva sentita gridare.

I militari hanno arrestato il presunto aguzzino, un 42enne italiano, uscito di galera nel 2013 dopo una condanna per un identico episodio ai danni di un’altra ragazza. E’ accusato di violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni aggravate e continuate.

La giovane modella è invece stata ricoverata in ospedale in grave stato di prostrazione, sotto shock e denutrita. “Sembrava così dolce, aveva promesso di sposarmi”. Con queste parole la vittima ha raccontato ai carabinieri come l’uomo l’aveva convinta a varcare la soglia di casa sua. Un appartamento che poi si è rivelato una prigione, con violenze, botte e sevizie durate sei mesi, fin quando non ha trovato la forza di urlare e richiamare l’attenzione dei vicini che hanno chiamato il 112.

Arrivata in Italia a settembre per lavorare nel mondo della moda, la ventenne era stata contattata su Facebook dallo stupratore che, spacciatosi per fashion manager con vari agganci nel milanese, le aveva promesso servizi fotografici e passerelle.

Il suo aguzzino la costringeva a fare telefonate settimanali ai familiari, per non farli insospettire, sotto stretto controllo e minacce. Quando la ragazza è stata salvata dai carabinieri, chiamati da un vicino che credeva di essere testimone di una lite in famiglia, non è stata in grado di parlare per ore, tanto era forte il suo stato di shock. Ora attende l’arrivo della sua famiglia dalla Svezia.

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