Venezia – E’ Felice Casson, senatore del Pd di area “civatiana” ed ex magistrato, il vincitore delle primarie del centrosinistra in vista delle elezioni comunali di Venezia. 61 anni, Casson dovrà tentare la difficile impresa di ‘riprendersi’ il Comune dopo lo scandalo dell’inchiesta Mose, con le conseguenti dimissioni del sindaco Giorgio Orsoni.
Il senatore si è assicurato la vittoria con il 55,6% dei voti, contro il 24,42% del giornalista Nicola Pellicani, appoggiata dalla maggioranza Pd (nonché da Massimo Cacciari), e il 19,96% dell’avvocato Jacolo Molina, ex consigliere comunale democratico, di area renziana.
Nella città lagunare, quindi, si impone alle primarie la minoranza interna del Pd. Nella corsa alla candidatura per la poltrona si sindaco, l’ex magistrato era appoggiato anche da Verdi e Prc. E’ la seconda volta che Casson cerca di conquistare la poltrona di sindaco di Venezia. Ci aveva già provato nel 2005, ma venne sconfitto per una manciata di voti da Cacciari.
“Per Venezia scatta da domani l’ora-zero”, ha detto Casson, quando il risultato era ormai chiaro. “La città – ha aggiunto – è in una situazione complicata, per le conseguenze dell’inchiesta Mose e il pesante buco di bilancio”.
Venezia, proprio in seguito allo scandalo Mose che ha azzerato la precedente giunta rossoverde, è commissariata dal luglio 2014. La guida il commissario straordinario Vittorio Zappalorto, che ha applicato una cura pesante ai conti comunali, tagliando sugli stipendi dei dipendenti e sulle municipalizzate. “Bisogna ripartire – ha spiegato Casson -, coinvolgendo le segreteria nazionali dei partiti e il Governo, perché una città come Venezia, che è lo specchio del Paese nel mondo, non può essere abbandonata”.