Roberto Bolle compie 40 anni

di Emma Zampella

40 anni e la consapevolezza di aver passati per la maggior parte indossato calzamaglia e scarpette. È Roberto Bolle che festeggia il suo compleanno con un regali speciale: una raccolta fotografica che lo vede protagonista.

Una vita, più che una carriera, vissuta sul palcoscenico e mostrando, in ogni angolo del mondo la sua arte. La leggerezza e la potenza, unite in quel miracolo di equilibrio,armonia, precisione, che è la danza classica. Quando Rudolf Nureyev lo notò per la prima volta e pensò subito che sarebbe stato perfetto per interpretare il personaggio dell’adolescente Tadzio in “Morte a Venezia”, Roberto Bolle aveva solo 12 anni.

Oggi ne compie quaranta ed è un ballerino di fama mondiale, conteso dai più importanti palcoscenici del mondo, già partner di stelle del calibro di Carla Fracci, Alessandra Ferri, Ambra Vallo, Eleonora Abbagnato. La disciplina della danza gli ha regalato un corpo scultoreo che attira ogni tipo di pubblico, ma il viso ha conservato un’espressione da ragazzino gentile, grato del proprio stesso successo.  Ha danzato, inoltre, nei maggiori teatri del mondo e con le compagnie più prestigiose. Si è esibito davanti alla Regina Elisabetta e a papa Giovanni Paolo II. È Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana e Ambasciatore Unicef. E per i 40 anni, Roberto Bolle si regala “Viaggio nella bellezza”, un libro fotografico, in uscita il 2/4 per Rizzoli, con gli scatti di Fabrizio Ferri e Luciano Romano: un’esaltazione del nostro patrimonio artistico e insieme un monito a non depauperarlo.

Nato a Casale Monferrato, dopo aver vissuto a Trino, nel Vercellese (non ha mai perso occasione di far sapere che il suo luogo del cuore è la chiesa di San Michele in Insula), Bolle è stato allievo dell’Accademia della Scala e dopo pochi anni dalla prima apparizione sul palcoscenico milanese, è nominato primo ballerino. Ma non si ferma lì, preferisce girare il mondo, esibirsi con il Royal Ballet di Londra, con lo Staatsoper di Berlino, con il Teatro dell’Opera di Vienna, con quello di Monaco di Baviera, con il Tokyo Ballet.

Nel 1999 è “Ambasciatore di buona volontà per l’Unicef”, l’anno dopo inaugura la stagione del Covent Garden con “Il Lago dei cigni” e danza al Bolshoi di Mosca nel settantacinquesimo anniversario di Maja Plissetskaja, davanti al Presidente Putin, nel 2007 diventa “principal dancer” dell’American Ballet. Ma la catena delle emozioni è infinita, va da quella legata all’occasione di volteggiare per la Regina d’Inghilterra a Buckingham Palace all’altra, fortissima, di danzare per Papa Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro, il primo aprile di dieci anni fa, nella Giornata mondiale della gioventù.

Nel 2008 va in scena il galà “Roberto Bolle and friends”, che si ripete, negli anni a venire, tra le grandi bellezze italiane, il Teatro Antico di Taormina, il giardino di Boboli a Firenze, il Castello di Fenis in Val d’Aosta, Piazza San Marco a Venezia, le Terme di Caracalla a Roma. Per chi sceglie il mestiere di ballerino 40 anni sono esattamente 40 anni, e non possono essere camuffati dalla bugia imperante dell’eterna gioventù. Con l’espressione intatta, da ragazzo prodigioso, Bolle saprà affrontare tutte le scelte della sua precoce maturità.

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