Uoma spara al congresso di Magistratura democratica a Reggio Calabria: arrestato

di Stefania Arpaia

Reggio Calabria – Ha aperto il fuoco davanti al teatro Cilea di Reggio Calabria, mentre era in corso il congresso di Magistratura democratica al quale ha partecipato anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. 

Si tratta di Fausto Bortolotti, 61 anni, originario di Cene, nel bergamasco, e residente a Ventimiglia. In base ad una prima ricostruzione degli inquirenti, sembrerebbe che l’uomo sia sceso dalla propria auto, una Suzuki di colore rosso, e abbia sparato due colpi di pistola in aria. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine che hanno bloccato e arrestato il potenziale attentatore.

“Grazie alle forze dell’ordine che hanno fermato l’uomo, non tanto per la mia incolumità quanto per la sicurezza delle altre persone visto che gli spari sono avvenuti in una strada in pieno centro”, ha dichiarato il ministro prima di lasciare il teatro.

Il 61enne sarebbe già noto alle forze dell’ordine per i reati di furto e rapina, ma sarebbe ancora ignota la motivazione che lo avrebbe spinto a compiere il gesto.

Nel frattempo, durante il congresso, Orlando ha ribadito che “la riforma delle intercettazioni già inserita nei 12 punti della riforma della giustizia e poi nel ddl incardinato alla Camera che affronta complessivamente tutti i problemi del funzionamento del processo penale e all’interno di questo prevede una delega per limitare la diffusione di intercettazioni prive di carattere penale”.

In merito alla tempistica, ha aggiunto: “Il presidente del Consiglio ha detto entro l’anno e io mi auguro che questo entro l’anno valga anche per tutto l’insieme del provvedimento all’interno del quale è contenuta la delega, nel quale sono contenute cose importantissime come la riforma dell’appello, la ridefinizione dell’udienza preliminare, altre forme di estinzione del reato legate a condotte di carattere riparatorio”.

Sulla prescrizione: “Valutare quando avremo testo definitivo”.

“I numeri sono di per sè chiari – ha spiegato – semplifichiamo molto la struttura del Ministero, passiamo da 62 direzioni a 37, una riduzione cospicua anche dei dirigenti di seconda fascia e soprattutto utilizziamo le risorse oggi anche per seguire il processo di riforme”, ha aggiunto commentando la riorganizzazione del ministero della Giustizia.

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