Aversa – A proposito di bollette per il pagamento della quota minima di consumo inviate ai nuclei familiari aversani, tra le domande poste dai cittadine ce n’è una che giriamo al sindaco per avere, possibilmente, risposta.
“Mi chiedo – scrive un lettore – da quale elenco l ‘amministrazione abbia espunto il nominativo del mio familiare che da più di un anno abita in un sito dove né di acqua corrente né di altri servizi. Provo ad immaginare: dall’Ufficio di stato civile? Non e’ possibile! Dall’elenco dei cittadini che pagano l’Imu? Non credo! La proprietà immobiliare su cui grava l’Imu era cointestata. Quindi nella migliore delle ipotesi le bollette dovevano essere intestate al coniuge superstite, ossia a chi scrive, e ai figli. E poi, a pensarci meglio, il contatore dell’acqua della mia proprietà non è intestato ad una persona fisica bensì al condominio di cui fa parte”.
“Non rimane che un’ultima ipotesi: con grande rammarico e inquietante sconcerto mi è venuto in mente il possibile elenco da cui può essere stato estrapolato il nome… l’elenco dei cittadini aversani sepolti nel cimitero di via Garofalo dove i residenti non pagano acqua corrente né acque reflue né Imu né Tari, ma hanno bisogno solo di pace. E questa per adesso, grazie a Dio, non si paga”.
Almeno fino a quando non verrà in mente a qualcuno di chiedere un obolo ai cittadini per rifornire di benzina le autovetture delle forze di polizia che troppo spesso ne sono sprovviste impedendo ai tutori dell’ordine di pattugliare le città per garantirne la sicurezza.