Aversa – Consiglio comunale in vista per il prossimo 8 maggio con all’ordine del giorno due temi importanti. Da un lato l’approvazione del conto consuntivo per il 2014, argomento squisitamente politico, dall’altro l’integrazione della delibera sul piano casa relativamente alla vicenda dell’area ex Texas sulla cui legittimità i giudici amministrativi, almeno in primo grado, si sono pronunziati in maniera negativa. A darne l’annunzio il sindaco normanno Giuseppe Sagliocco che ritiene l’intervento necessario non solo per la Texas ma anche per altre aree che rientrano nella stessa previsione.
Difatti, il Tar Campania, su ricorso della proprietà dell’immobile, ha dato un giudizio critico su quella delibera del piano casa. In particolare, i magistrati amministrativi di piazza Municipio hanno annullato una parte del deliberato di Consiglio Comunale circa l’applicazione dell’articolo 5 del Piano Casa (housing sociale) perché non darebbe conto di “esigenze specifiche riconducibili all’ambito urbanistico – edilizio”, tali da giustificare l’esclusione, di talune aree, dall’applicazione degli interventi previsti.
Una motivazione che aveva portato il consigliere comunale azzurro di opposizione Gino della Valle a chiedere al primo cittadino come mai, rispetto al lamentato difetto di motivazione, avvocati e funzionari del Comune non avessero valutato la possibilità d’integrare la deliberazione del Consiglio comunale, in corso di causa. Cosa che, a quanto pare, questa volta sta avvenendo, mentre si è in attesa dell’esito dell’appello già presentato.
Da parte sua, la proprietà ha sempre cercato di porre sul tappeto, condivisibili o meno, diverse proposte, dalla fabbrica di oggetti in pelle (quando fu fatto notare che c’era un vincolo di destinazione degli strumenti urbanistici a zona industriale) a un progetto per l’housing sociale che ha vinto anche un premio per la sua valenza. Tutti progetti rinviati al mittente e che hanno visto i portavoce della famiglia Cesaro, appartenente all’ex presidente dell’amministrazione provinciale di Napoli e attuale parlamentare azzurro, affermare: “Non vogliamo imporre alcunchè, ma l’amministrazione comunale ci facesse capire, sapere che cosa vorrebbe che avvenisse per quest’area perché quello che è certo è che non può rimanere così”.
Lo scorso anno, per la cronaca, l’amministrazione dovette ricorrere alla diffida per ottenere la pulizia degli spazi interessati che minacciavano di trasformarsi in una discarica a cielo aperto in pieno centro cittadino.