Caserta – Chiedo di ospitare queste mie considerazioni a fronte della incomprensibile campagna diffamatoria che, ormai da mesi, subisco da parte di un’anonima ma ben visibile regia.
Chi mi conosce bene sa che persona sono, sa che non sono mai andato in cerca di sponsorizzazioni, sa che a me la camorra fa schifo. Ma affinché i cittadini che rappresento in Consiglio regionale siano adeguatamente informati, mi corre l’obbligo di ribadire alcuni aspetti che mi riguardano.
E’ cosa risaputa che sono stato chiamato in qualità di testimone nel processo Asl che vede coinvolti, tra gli altri, l’ex consigliere Angelo Polverino e l’ex direttore generale Francesco Bottino.
Altrettanto noto è che in tale veste di testimone l’ufficio di procura mi ha chiesto se avessi mai avuto rapporti con i collaboratori di giustizia Pirozzi e Ianuario.
Sul primo, Giuliano Pirozzi, rispetto a quanto già detto al Tribunale, aggiungo semplicemente di averlo denunciato da oltre un anno per diffamazione, provando con documenti la falsità delle sue dichiarazioni sul mio conto. Sul punto attendo gli esiti dell’attività della magistratura.
Sottolineo che la querela è stata da me presentata al limite dei tre mesi previsti per legge e tenuta strettamente riservata per il solo ed unico motivo di voler evitare che essa potesse interferire con il corso della giustizia e/o potesse essere strumentalizzata in una fase delicata come quella cautelare.
Sull’altro, Salvatore Ianuario, le cui dichiarazioni non conosco se non nella misura in cui sono state pubblicate pochi giorni fa da un sito internet, tengo a precisare che le notizie apprese sarebbero ridicole se non fossero grottesche.
E ciò per due motivi. Da un lato, non è mai stato un segreto per nessuno, visto che non l’ho mai nascosta, la mia passione per il gioco del poker che per me rappresenta, al contrario di quanto si cerchi di far credere, un mero momento di relax e divertimento. Lo dimostra il fatto che, in disparte una subita denuncia per gioco d’azzardo – da me sempre respinta e per la quale sono in attesa del proscioglimento – il gioco del poker non è mai stato per me motivo di problemi economici, sociali o familiari. A dimostrazione di quanto dichiaro, sono pronto a rendere pubblici gli estratti del mio conto in banca degli ultimi 20 anni, per spazzare via anche il minimo dubbio che io abbia mai avuto debiti, di alcuna natura, né bisogno della garanzia di qualcuno. Figuriamoci di un camorrista!
Dall’altro lato, non posso escludere che qualche imprenditore incontrato al tavolo di gioco non avesse una condotta di vita immacolata, ma questo io non lo so, né avrei potuto saperlo, altrimenti non mi ci sarei intrattenuto un solo istante.
Sono convinto che la Magistratura faccia al meglio il proprio lavoro, ma quello che più mi amareggia e mi spaventa in tutta questa storia è il fatto che un uomo politico debba subire innumerevoli attacchi alla propria dignità ed alla propria moralità. Tutto ciò è dovuto anche alla facilità con cui vengono pubblicate certe notizie che, anche se riservate, diventano argomenti da ripetere ed arricchire di particolari, senza che si abbia mai la possibilità di poterli smentire, se non dopo la loro pubblicazione e solo ricorrendo alle querele che impiegano anni per giungere a qualche esito.
Per queste ragioni, ho pensato spesso di rinunciare alla mia attività politica, nelle mie lunghe notti insonni, masticando l’amaro di questo continuo insinuare, delegittimare, calunniare, utilizzando un metodo che di fatto è camorristico più della camorra. Ma io non rinuncio perché amo quello che faccio e ci credo e perché se a farsi intimorire e a rinunciare sono le persone perbene si rischia di lasciare libero il campo ad una borghesia criminale che, usando armi più raffinate delle pistole, cerca di orientare perfino la libertà di voto dei cittadini.
Per quanti errori possa aver commesso quale uomo e quale politico, l’ho detto e lo ribadisco: a me la camorra fa solo schifo. E stare dalla parte giusta, contro ogni forma di criminalità, è per me una scelta naturale che compio ogni giorno. Come uomo e come politico.
Massimo Grimaldi, consigliere regionale Campania