Casal di Principe – Una banda dedita a rapine e furti quella sgominato dai carabinieri della compagnia di Casal di Principe che hanno eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare (4 in carcere e una ai domiciliari) emesse dal tribunale di Napoli Nord. Gli indagati (Stanislao Cavaliere, 49 anni; il fratello Massimo Cavaliere, 43; Umberto De Cesare, 53; Michele Mottola, 42), a vario titolo, devono rispondere di associazione per delinquere, rapina aggravata, detenzione e porto illegale di armi, furto aggravato.
L’indagine, condotta anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati in relazione a tre episodi in particolare: una rapina in abitazione, commessa la sera del 17 febbraio scorso a Casapesenna, quando quattro persone (una quinta fungeva da “palo” all’esterno), con il volto coperto e armate di pistola e coltelli, fecero irruzione all’interno della dimora di due anziani coniugi, asportando circa 7mila euro in contanti e diversi oggetti in oro: una rapina presso un distributore di carburanti, commessa la sera dell’8 marzo scorso, a San Cipriano d’Aversa, quando cinque persone, con il volto coperto e armate di coltelli, riuscirono a bloccare un dipendente, asportando circa 1.500 euro in contanti e il telefono cellulare; e il furto in un’azienda agricola commesso la sera 7 aprile scorso a Santa Maria La Fossa .
Agli indagati è contestato anche il delitto di associazione per delinquere: secondo l’accusa, infatti, avevano posto in essere una vera e propria organizzazione al fine di commettere rapine e furti, in abitazioni e presso esercizi commerciali. E avevano disponibilità di armi da fuoco.
I delinquenti, alcuni dei quali con legami diretti di parentela, avevano, tra l’altro, disponibilità di armi da fuoco e si avvalevano del contributo di “basisti” che fornivano elementi utili alla realizzazione dei fatti criminosi. In occasione della rapina commessa il 17 febbraio a Casapesenna, ad esempio, avevano la disponibilità delle chiavi del primo portone d’ingresso della casa dei due anziani ed erano in possesso di informazioni precise sui beni da asportate e sull’ubicazione dei locali.
Stanislao Cavaliere, ritenuto il capo della banda, si fa notare in un’intercettazione, mentre parla col fratello Massimo, per la particolare ferocia. Quando viene a conoscenza del fatto che i suoi familiari sono stati convocati in caserma per acquisire informazioni, Stanislao, temendo di essere tradito, chiama Massimo per chiedergli di fare una strage. “Mi hanno fermato i carabinieri…”, dice a Massimo, “…se mi portano in caserma devi uccidere tutti… sparagli in faccia…”. L’intercettazione è inserita nel video diffuso dai militari dove, peraltro, vengono riprese le fasi precedenti e successive la rapina in casa della coppia di anziani di Casapesenna e il colpo nel distributore di carburanti di San Cipriano.