Era inserito nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi d’Italia Lucio Morrone, 53 anni, è a capo del gruppo criminale chiamato ‘Teste matte’, attivo nei quartieri Spagnoli, nel centro storico di Napoli. E’ stato fermato in Spagna mentre andava a ritirare denaro inviatogli da Napoli in un’agenzia postale di Benalmadena tradito dallo stesso “sistema che ha utilizzato per pagare le “forniture” di droga.
L’uomo era ricercato dal 2010 per un ordine di esecuzione definitivo per una condanna a più di 4 anni di reclusione per traffico di droga. Su di lui pendeva anche dal 2013 un’ordinanza di custodia cautelare (con successiva condanna in primo grado a 20 anni di reclusione) per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
I carabinieri del nucleo investigativo di Napoli, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, hanno individuato il trafficante tra Malaga e Marbella, procedendo alla sua cattura insieme alla Unidad Centrale Operativa della Guardia Civil, mentre Morrone andava a ritirare denaro (che gli erfa stato inviato da Napoli) presso un’agenzia postale di Benalmadena. Al momento dell’arresto il latitante ha mostrato documenti falsi nel tentativo di depistare gli investigatori, ma quando poi ha sentito ‘carabinieri’ si è arreso ammettendo la reale identità.
Morrone ha da sempre utilizzato i money transfer per fare arrivare ingenti somme di denaro ai broker di droga 8 (cocaina, hashish, kobrett ed extasy), e proprio seguendo i flussi di soldi che transitano in quei servizi che i militari dell’Arma sono riusciti a rintracciarlo. Il boss infatti si recava ogni 30-40 giorni nell’ufficio postale per ricevere le risorse necessarie alla sua latitanza e ai suoi affari, cercando di usare molte precauzioni per evitare di essere individuato, compresa la variazione di giorno e orario del prelievo. E utilizzava l’identità di una persona ignara ed estranea alla vicenda, un nome e un cognome che comparivano anche sul documento di identità falso che ha esibito in un primo momento ai carabinieri. Secondo gli investigatori, la Spagna potrebbe essere stata il suo rifugio fin dal 2010.
Lo stupefacente, una volta trasferito dalla Spagna in Italia, finiva nelle piazze di spaccio dei Quartieri Spagnoli e non solo: nel corso degli anni, infatti, le Teste Matte hanno stretto legami sul territorio finendo per estendere il controllo sullo spaccio anche in altre zona del capoluogo campano e de suo hinterland, come nel quartiere di Pianura e a Bacoli, oltre che a Francavilla a mare.
Le Teste Matte nacquero in una curva dello stadio San Paolo di Napoli oltre 25 anni fa: frangia estrema e violenta del tifo ultrà poi diventata la nuova frontiera della camorra nei quartieri spagnoli di Napoli. Usavano cocaina e armi e si distinguevano dai “classici” clan metropolitani per l’assenza di un vero e proprio capo, anche se, all’epoca, veniva ritenuto punto di riferimento del gruppo un boss dei Quartieri, Salvatore Cardillo, soprannominato “Beckenbauer”.