Marò, rinviato esame ricorso. M5S: “Se si fossero chiamati Marines sarebbero già a casa”

di Stefania Arpaia

New Delhi – La Corte suprema indiana ha deciso di rinviare a dopo la pausa estiva, tutti i processi che non prevedono pena di morte, incluso l’esame del ricorso dei fucilieri di Marina contro la polizia investigativa Nia.

I due Marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, sotto inchiesta per la morte di due pescatori avvenuta nel 2012 nel corso di un’operazione antipirateria e ancora in attesa di un’accusa formale da parte degli inquirenti, dovranno aspettare a dopo il 1 luglio.

“Marò, ancora un rinvio in India! Basta! Resti in Italia Massimiliano Latorre e si faccia rientrare subito Salvatore Girone!”, ha scritto in un tweet Elio Vito, presidente della commissione Difesa di Montecitorio.

“Vergogna! La Corte suprema indiana va in ferie e rinvia ricorso Marò a luglio. Renzi inerte. Italia umiliata”, ha scritto invece sempre su twitter il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri.

Immediata la reazione dei pentastellati: “Se i Marò si fossero chiamati marines sarebbero già a casa. Invece Massimiliano e Salvatore attendono ancora giustizia, dopo oltre tre anni di agonia”.

Girone è nel parlamento italiano in India ed ha confermato l’atteggiamento incoerente della giustizia indiana. Latorre, in convalescenza dopo l’operazione al cuore, resterà in Italia fino al 15 luglio.

La notizia del rinvio è stata diffusa martedì mattina.

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