Milano – Al termine dei 10 mesi e mezzo di affidamento in prova ai servizi sociali, a cui era stato ammesso un anno fa in seguito alla condanna definitiva a 4 anni di carcere, tre dei quali coperti da indulto, per Silvio Berlusconi il tribunale di sorveglianza di Milano ha dichiarato estinta la pena riguardante il caso Mediaset.
In base alla relazioni dell’Ufficio esecuzione penale esterna, dell’Istituto Sacra famiglia, dove l’ex premier ha svolto attività di volontariato assistendo gli anziani ospiti, e delle forze dell’ordine, i giudici hanno preso atto dell’esito “positivo” dell’affidamento in prova che inizialmente era di un anno e che poi, grazie alla concessione della liberazione anticipata di 45 giorni, è stato ridotto a 10 mesi e mezzo. E hanno stinto la pena principale e quelle accessorie, tra cui l’interdizione dai pubblici uffici di due anni.
La Procura generale ha la facoltà di impugnare il provvedimento. Il leader di Forza Italia, che nella fase dell’esecuzione penale è seguito dall’avvocato Angela Maria Odescalchi, è quindi totalmente libero: si vedrà anche riconsegnare il passaporto e quindi potrà andare all’Estero. Il 15 aprile dell’anno scorso Berlusconi aveva ottenuto, su sua richiesta, la possibilità di scontare l’anno residuo della pena inflittagli dalla Cassazione per la frode fiscale commessa con la compravendita dei diritti tv Mediaset, in affidamento in prova ai servizi sociali, misura alternativa alla detenzione. Il 23 aprile successivo, con la firma delle prescrizioni davanti al dirigente dell’Uepe di Milano, Severina Panarello, l’ex Cavaliere ha di fatto cominciato il suo percorso di “riabilitazione” – concluso di fatto lo scorso 8 marzo – che prevedeva, tra l’altro, anche attività di assistenza agli anziani, colloqui a cadenza fissa con gli assistenti sociali.
All’ex capo del governo è stato consentito di mantenere l’agibilità politica in quanto pur con determinate prescrizioni, come non potere uscire di sera dopo le 23 e fino alle 6 del mattino successivo, gli è stato concesso di poter lasciare Arcore e recarsi a Roma dal martedì al giovedì.
In base alla legge Severino, comunque, Berlusconi resta incandidabile per sei anni, ovvero fino al novembre 2019, anche se, si fa notare in ambienti giudiziari, può sempre giocare la carta della “riabilitazione”, prevista dalla stessa norma che, se concessa, potrà consentirgli di anticipare di circa un anno il suo rientro in politica. Rimane, intanto, ancora da definire il ricorso alla Corte di Giustizia europea attraverso cui Berlusconi chiede l’annullamento della sentenza Mediaset.